Inter, di tabù in tabù: Inzaghi vuole sfatare anche la Spagna. In palio almeno 20 milioni
Fonte: Inviato a Madrid
È che in casa Inter si cerca sempre quel piccolo dettaglio. Per migliorare e sfoggiare numeri mai visti, almeno Simone Inzaghi la vede così. Per avere timore che, proprio sul bello, qualcosa non funzioni. Il classico dei tifosi, degli interisti abituati alle montagne russe da una storia di grandi successi e discrete delusioni: figuriamoci. Così, mentre i nerazzurri bullizzano il campionato di Serie A, c'è una Champions League da provare a vincere. Oppure, andiamoci piano, da vivere ancora da protagonisti. Appuntamento questa sera alle 21 al Civitas Metropolitano di Madrid, avversario l'Atletico.
Il tabù Spagna. L'ultima volta che l'Inter vinceva da queste parti, Simone Inzaghi vestiva ancora i panni del bomber, ovviamente con la Lazio. Nessuno dei suoi calciatori di oggi era già professionista: il più anziano, Acerbi, cresceva nelle giovanili del Brescia. Il più giovane, Asllani, aveva appena due anni. Era ottobre del 2004 e Roberto Mancini metteva in scena un piccolo capolavoro: 5-1 al Valencia al Mestalla. Poi, una lunga serie di partite senza successi. Mica tutte brutte, per carità: non serve ricordare quanto fu dolce il triplice fischio dell'1-0 subito al Camp Nou nel 2010. Sempre nello stesso stadio, il 3-3 dell'autunno 2022 fu il viatico per andare qualche mese più tardi a Istanbul. Però, i numeri son quelli: l'Inter in Spagna non vince da quasi ventidue anni, nelle restanti tredici partite che completano il quadro dei precedenti ha ottenuto tre pareggi e dieci sconfitte. Insomma, di vincere ne ha parecchia voglia.
Almeno 20 milioni in più. Ci sono poi altri numeri, quelli dei soldi che l'Inter porterebbe in cassa. Solo il passaggio ai quarti di finale di Champions League ne frutta 10,6. Un'altra decina, visti i numeri a questo punto della competizione, li garantirebbe il botteghino di San Siro dalla gara dei quarti. E poi, chi lo sa. La tripla cifra garantita dall'Europa nella scorsa stagione è un ricordo bellissimo, dalle parti di Viale della Liberazione. Inutile dire che bissarla sarebbe cosa più che gradita.