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Speciale sorteggi: le sei stelle che la Juventus potrebbe dover affrontare

di Ivan Cardia
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© foto di Imago/Image Sport

Oggi a Nyon i sorteggi degli ottavi di Champions League, degli spareggi di Europa League e di Conference League. Sei le italiane ancora in corsa in Europa, solo il Milan è fuori: alle 12 conosceremo le avversarie in UCL di Juventus (in prima fascia) e Inter (in seconda fascia). Alle 13.30 quelle dell'Atalanta (che affronterà le seconde dei gironi di Europa League) e di Lazio e Napoli (che affronteranno le terze dei gironi Champions). Il sorteggio odierno non riguarderà invece la Roma: saranno sorteggiati solo gli spareggi di Conference che non riguardano i giallorossi primi nel girone.

Le stelle delle possibili avversarie della Juventus

Paris Saint-Germain: Lionel Messi.
Ci sarebbe da interrogarsi, in una squadra così ricca - anche troppo - di talento. Se non fosse che in estate è arrivato il sette volte Pallone d’Oro. Anche Neymar e Mbappé devono inchinarsi, di fronte all’argentino. Il cui impatto con il calcio francese, va detto, non è stato esattamente travolgente, ma soprattutto per i tanti infortuni. Poche partite, sei gol segnati: Messi deve ancora diventare, almeno in campo, il leader del PSG. Il dubbio è che non abbia semplicemente passato l’autunno e il primo inverno a mettere benzina nel serbatoio in vista della volata che partirà da febbraio in poi. La Champions gli manca dal 2015.

Atlético Madrid: Luis Suarez.
Ci sarebbe, c’è, anche Jan Oblak. In questo momento probabilmente il miglior portiere al mondo. L’uruguaiano, però, è il campione che tira le castagne fuori dal fuoco a Simeone nei momenti di maggiore difficoltà. Dimenticato l’esame di Perugia - e probabilmente anche il poco italiano imparato per l’occasione - Suarez è stato un fattore decisivo per la vittoria dell’ultima Liga. Comparsa nel colpaccio di Porto, firmato soprattutto dal rinato Griezmann - altro spauracchio - ha tenuto in piedi la squadra anche quando sembrava sbandare in questo campionato. Complicato il rapporto con la Champions League: l’ha vinta - nel 2015, col Barça - ma non è mai stata davvero la “sua” competizione. Con i Colchoneros un solo gol in dodici presenze europee finora. Si può fare di più.

Sporting CP: Pedro Gonçalves.
Se finora viaggiavamo sul facile, adesso ci inoltriamo in territori meno conosciuti al grande pubblico. Al futuro. Ragion per cui partiamo dai numeri: undici gol e quattro assist in diciasette partite stagionali, finora, con la maglia biancoverde. Classe ’98, trequartista o esterno offensivo, destro ma abile anche col piede debole, in patria è considerato l’erede di Bruno Fernandes. Soprannominato il pote (una piccola pentola da stufato usata in Portogallo) per la sua altezza non proprio da marcantonio e il baricentro basso. Tra le sue principali qualità, le ottime capacità balistiche.

Benfica: Darwin Nunez.
Per informazioni, chiedere alla Fiorentina che lo segue da tempo non sospetto. O al Newcastle, che ora è pronto a sborsare 50 milioni di euro per strapparlo alle aquile di Lisbona. Classe ’99, uruguaiano di Artigas - quindi a un soffio dal Brasile - ha il compito di raccogliere la pesantissima eredità di Cavani e Suarez, quando arriverà il momento. Per sua fortuna, ha spalle larghe e 187 centimetri d’altezza su cui poggiare questo peso. Come se non bastasse, i 24 milioni che il Benfica ha sganciato all’Almeria ne fanno l’acquisto più costoso nella storia del club lusitano. Lo sta ripagando a suon di gol: 14 in 44 presenze nel primo anno, di ambientamento. In questa stagione ha già raggiunto la doppia cifra tra campionato e Champions League (tre gol in sei gare nel girone). Tra i due mostri sacri, ricorda più Cavani che Suarez per capacità atletiche e di esplosività.

Villarreal: Pau Torres.
In prima fila ci sarebbe Gerard Moreno, che sta però vivendo una stagione molto complicata sotto il profilo realizzato. Così la palma va al ragazzo di Vila-Real, che era in curva quando Riquelme sparò un rigore alle stelle ed era in campo quando il Submarino Amarillo ha vinto la prima Europa League della sua storia. Centrale difensivo classe ’97, mancino di piede, abile in fase di impostazione e potente per la prestanza fisica che la natura gli ha dato in dono - 191 centimetri d’altezza - ha approfittato della partnership con Raul Albiol per affinare le proprie qualità. Titolare con la Spagna a Euro 2020, in patria lo immaginano già con la camiseta blanca del Real Madrid, anche molto presto. Per ora, l’amore per il Villarreal ha prevalso.

Salisburgo: Karim Adeyemi. Perso un Haaland, se ne fa un altro. Per la cronaca, la pensa così anche il Borussia Dortmund, che per sostituire il norvegese pare guardare in casa Salisburgo. Terreno fertile per i centravanti, a quanto pare. Il tedesco, con origini nigeriane ma anche romene, è di due anni più giovane di Terminator. Classe 2002, cresciuto in orbita Bayern Monaco, dal 2018 è approdato alla corte della squadra della Red Bull. Salutato Haaland, ne ha preso il posto: difficile tenere il passo, ma l’anno scorso ha sfiorato la doppia cifra e in questa stagione ha già superato quota 15 gol. Con caratteristiche molto diverse dal suo predecessore: Adeyemi supera appena i 180 centimetri, può giocare da prima punta ma anche da esterno offensivo, col nordico ha in comune soltanto il piede preferito, cioè il sinistro. In quest’annata ha migliorato nettamente i propri dati offensivi e ora è sulla bocca di tutti. Almeno, di tutti quelli che possono provare a strapparlo ai gialloneri, che sembrano aver già bruciato la concorrenza.

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