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Da Eriberto a Vignato. Chievo ripartirà dalla Serie B, undici anni dopo

di Dimitri Conti
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Era il 2001-02 quando il calcio italiano che conta si accorse dell'esistenza del Chievo Verona. Che ancora non era un tutt'uno nel nome - oggi è ChievoVerona - e che soprattutto rappresentò per la prima volta la presenza di un quartiere in Serie A. Guidata da Delneri, la piccola società arrivo nell'Olimpo del calcio italiano dopo l'estate del 2001, e lì sarebbe rimasta per sei stagioni consecutive, conoscendo anche la gloria delle competizioni europee, grazie al gran numero di penalizzazioni arrivate dopo Calciopoli. Quindi la retrocessione in B, ed un solo anno di purgatorio, prima di tornare stabilmente a calcare il massimo palcoscenico. Nel 2008 il ritorno in A, dove sarebbe rimasto per undici stagioni di fila. Fino ad oggi. Anzi, fino a ieri.

Una stagione nata già zoppa, a causa dei problemi giudiziari emersi prima dell'inizio del campionato, con una squalifica ad orologeria - la vera entità della penalizzazione si è saputa con netto ritardo - che ha lasciato nuda una società piccola, senza la capacità di trovare le armi per emergere dal fango in un'annata sfortunata. Con un condottiero, D'Anna, il quale aveva già fatto la storia da calciatore con quella maglia indosso, e che ha provato a guidare in prima linea dalla panchina un miracolo apparso però come tale già dopo poche giornate. Difficile superare il demone psicologico, a certi livelli.

Adesso il futuro, dopo la matematica caduta arrivata a seguito del ko interno col Napoli, si chiama Serie B. La stessa da cui spuntò dal nulla quel Chievo dei miracoli, basti pensare alle sensazioni che regala rievocare Lupatelli tra i pali con il numero 10 o a Eriberto che vestiva la maglia gialloblu oppure ancora a Pellissier che già nel 2002 era lì per diventare poi il miglior marcatore del club in A superando Quota Cento, e dalla quale poi la minuscola società veneta riuscì a risalire immediatamente. Dal glorioso recente passato, transitando per un presente adesso decisamente difficoltoso, per arrivare però ad un futuro radioso. Come fare? Ripartendo dai giovani. Questo non significa che i vari Sorrentino o Pellissier non possano essere più utili alla causa - magari in altre vesti, vien da pensare - ma che c'è una nuova colonia di giocatori giovani pronti a dire la loro già dalla prossima stagione, quando i veneti ripartiranno dalla cadetteria. Tra quest'altri senz'altro i più in evidenza sono già Depaoli, Kiyine ma anche il giovane Vignato, ieri in campo col Napoli nel giorno più duro e diventato suo malgrado già celebre seppur non ancora per le gesta in campo, bensì per uno scambio di battute con Totti in procinto di ritirarsi. Ora dovrà imporsi grazie alle sue giocate, per contribuire a riportare il Chievo nella massima serie e far sì che il purgatorio, anche stavolta, non duri più di una stagione.

Di seguito il cammino del Chievo dal momento in cui ha fatto capolino per la prima volta in Serie A.

2001-02 -> 5° in Serie A
2002-03 -> 7° in Serie A
2003-04 -> 9° in Serie A
2004-05 -> 15° in Serie A
2005-06 -> 4° in Serie A (dopo sentenze Calciopoli)
2006-07 -> 18° in Serie A (retrocesso)

2008-09 -> 16° in Serie A
2009-10 -> 14° in Serie A
2010-11 -> 11° in Serie A
2011-12 -> 10° in Serie A
2012-13 -> 12° in Serie A
2013-14 -> 16° in Serie A
2014-15 -> 14° in Serie A
2015-16 -> 9° in Serie A
2016-17 -> 14° in Serie A
2017-18 -> 13° in Serie A

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