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ESCLUSIVA TMW - Ag. Cragno: "Vuole giocarsi qualcosa di importante. Chi la dura la vince"

di Alessio Del Lungo
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La voce dell'agente con Niccolò Ceccarini eGraziano Battistini. Piazza Affari con Cristiano Cesarini.
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Graziano Battistini, agente tra gli altri di Elia Caprile ed Alessio Cragno, ha rilasciato un'intervista esclusiva a TuttoMercatoWeb.com, nella quale ha iniziato parlando del portiere dell'Empoli: "Il suo recupero procede bene, è rientrato in squadra ad inizio settimana e ora deve lavorare forte per arrivare al top della forma".

L'Empoli ha fatto di tutto per prendere Caprile.
"Cercavano un profilo come Elia e sono andati direttamente su di lui come prima scelta. Ha fatto piacere, l'Empoli lavora molto bene con i giovani, è stato un connubio abbastanza naturale".

Caprile è passato dal Bari al Napoli e poi in prestito all'Empoli. La scelta ha messo d'accordo tutte le parti?
"Quando ti rendi conto fino in fondo che una società di alto livello vuole realmente, e non a chiacchiere, il giocatore, le condizioni si sono create per trovare un accordo che spero faccia bene a tutte e due nel futuro prossimo".

Come si sta inserendo Cragno al Sassuolo?
"Visto il ruolo che è molto particolare e di portieri ne gioca uno, sta cercando di rientrare il prima possibile e il meglio possibile, nonostante sia uscito anno scorso senza aver combinato niente per una scelta in quel momento scellerata, senza niente togliere a Di Gregorio, a cui faccio i complimenti perché si sta rivelando un ottimo portiere. Ci sarebbero da aprire dei capitoli interi su quello che è successo a Monza e non c'entra niente neanche Galliani e il club, che hanno fatto tutto quello che dovevano fare per volere Alessio. Delle scelte scellerate lo hanno visto soccombere, bisogna avere pazienza per rientrare a certi livelli, lui la ha e queste due partite hanno confermato la sua costanza di rendimento elevata che ha sempre dimostrato quando impiegato. Chi l'ha dura la vince e si vincerà".

Sassuolo è l'ambiente ideale per ricaricare le pile.
"Non parlerei di pile scariche, lui è sempre stato carico. A Sassuolo, con tutto il rispetto di Consigli che ha fatto grandi cose e si è rivelato un giocatore importante per questo club, Alessio è andato lì perché vuole giocarsi qualcosa di importante in maniera determinata ed onesta in un club importante che lavora in un certo modo. Chi la dura la vince e bisogna vincere, anche perché non molla mai".

Ekuban che percorso sta facendo al Genoa?
"Non ha ancora avuto modo di dimostrare il suo valore nella piazza di Genova. Quando è arrivato era l'ultimo periodo dell'era Preziosi, c'era una confusione allucinante e c'era una discordanza a dir poco imbarazzante tra tecnico e società. Tutti fecero male, poi sono arrivati due nuovi allenatori che si sono rivelati inadeguati. Fortunatamente adesso hanno una guida all'altezza del club. Lui è capitato in una stagione maledetta e disgraziata, nella quale è finito dentro. Anno scorso ha saltato quasi tutto il campionato perché si è dovuto operare ad un tendine ed è rientrato a marzo aprile. Oggi c'è grande concorrenza, il club è ambizioso, ma ha la fiducia del mister, Gilardino lo stima e vuole giocarsi le sue carte. Speriamo riesca a dare un contributo importante alla causa".

Che ruolo può fare Ekuban?
"Attacca la profondità, ha uno strappo importante e non tutti hanno queste caratteristiche in rosa. L'allenatore vede un'alternativa in rosa rispetto ad altri. Che possa giocare defilato, partire da lontano, fare la seconda punta o la prima punta... Deciderà l'allenatore".

Lei ha anche un altro assistito al Genoa, Leali.
"Aveva una grande voglia di tornare in Serie A, ci sarebbero da aprire dei capitoli per spiegare ciò che gli è successo. Ha raggiunto da anni una maturità importante, può giocare in A a buonissimi livelli perché a tutto. Il discorso del portiere è molto ad incastro, ha avuto l'opportunità di mettersi a disposizione di un club importante ed essere pronto se ci fosse la chance di giocare. L'altro è un debuttante, tutto può succedere, ha preso al balzo l'opportunità perché vuole giocarsi qualcosa di importante. Nel calcio non si sa mai, vuole spingere tanto per giocarsi qualcosa in un club che non ha bisogno di presentazioni".

Come giudica il percorso di Italiano?
"Sta dimostrando di avere requisiti e caratteristiche per stare in ambienti importanti. Ha la sua idea, la sua metodologia, ma soprattutto riesce a sostenere le pressioni, che è una delle cose difficili che c'è nel calcio. Sta facendo molto bene, gli auguro il meglio".

C'è qualche portiere giovane che le piace?
"Non saprei, non lo so... A livello giovanile ce ne sono pochi che mi accendono, dovrei focalizzare bene il panorama. Voglio essere certo poi quando dico una cosa".

È il ruolo più coperto anche per la Nazionale?
"Credo di sì. C'è ancora uno squilibrio nelle scelte nel ruolo, nel far venire gli stranieri che non fanno la differenza e portano via un'opportunità importante a qualcuno che la merita. In qualche grande squadra c'è qualche straniero che ci sia o non ci sia sarebbe la stessa cosa. Ci fosse qualche italiano come Cragno farebbe meglio. Un anno e qualche mese fa giocava in Nazionale, il calcio dimentica in fretta, ma bisognerebbe recuperare un po' di equilibrio. Sta pagando la scelta discutibile di un professionista, da rispettare, ma sta pagando quella. Ha destato molto stupore, una scelta crea un problema così grande e tanti si dimenticano che Cragno è tra i migliori portieri che ci sono in Italia e nessuno gli ha mai regalato niente".

Cragno ricorda Peruzzi?
"Può essere. Peruzzi era un po' più basso, più potente degli altri. Cragno sta vivendo in un'epoca in cui l'altezza è diventata un'ossessione per alcuni, bisogna trovare un po' di equilibrio. Non si può costruire squadre solo con centimetri in mano".

Qual è il colpo che le è piaciuto di più?
"Mi viene in mente Reijnders".

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