Menù Notizie

Cioffi: "Udinese e Pozzo, io non dimentico. Vi spiego cos'è successo a Samardzic"

Esclusiva TMW
di Dimitri Conti
Foto
© foto di www.imagephotoagency.it

Gabriele Cioffi nella scorsa stagione ha recitato la sua parte nella salvezza dell'Udinese, pur essendo la sua avventura 2.0 sulla panchina friulana terminata prima del tempo. Per la prima volta da quando ha lasciato il Bluenergy Stadium torna a parlare e lo fa in esclusiva con TuttoMercatoWeb.com: "Per prima cosa voglio ringraziare la famiglia Pozzo, che è da sempre il valore in più dell’Udinese. Nel calcio le strade si possono separare, ma non bisogna dimenticare chi ti ha dato fiducia e io non dimentico. Se riavvolgo il nastro tecnico, invece, va ricordato che la squadra che ho ritrovato aveva contenuti diversi da quella che avevo lasciato. C'era tanta qualità ma serviva un tempo in più per impattare e la principale difficoltà è stata questa: molti calciatori erano in fase di crescita".

Lei però ha comunque lanciato diversi singoli anche nell'esperienza 2.0.
"Sì, per esempio a Okoye ho riconosciuto qualità e mi ha ripagato. Ho visto subito l'esuberanza fisica di Payero, mi è balzato immediatamente agli occhi anche per la capacità di tirare in porta e gli ho dato subito spazio. Lo stesso è capitato anche con Ebosele e Zemura, oppure con Kristensen. Lui ha caratteristiche peculiari: è un gigante ma è veloce, tecnico. Giocatori così devi valorizzarli. Oppure Ferreira, che era chiuso da quinto e per avere più spinta da dietro l’ho messo braccetto. Tanti giocatori di potenziale ma che devono ovviamente poter sbagliare, è comunque bello lavorare in una società che ti dà giovani forti. bisogna lavorare per farli diventare pronti per la Serie A”.

Lucca con lei aveva cambiato marcia. Può essere una soluzione per il centravanti azzurro del futuro?
"Io credo di avergli dato più che altro fiducia incondizionata. Anche quando le prestazioni non rispecchiavano il suo valore. Ha dati incredibili dalla sua: è due metri ma è un finto lento, adesso sta a lui passare da potenziale a campione. Per quanto riguarda l'Italia, a volte c'è di mezzo anche il destino: era stato convocato per lo stage negli USA, poteva mettersi in mostra e invece proprio lì si è fatto male".

Con Samardzic che rapporto ha?
"Buono, se non ottimo. Lui ha sofferto una stagione particolare: ad agosto, per giorni interi, sembrava già dell'Inter, poi a gennaio è arrivato il Napoli... Per un giovane non è facile. Forse la continuità è venuta a mancare perché lo percepivo in un certo modo: un giocatore è anche emozioni, non è che si accende o si spegne a comando. E la condizione, così come la prendi veloce, è facilissima da perdere... Ci sono stati dei periodi particolari, in cui si contavano i minuti, che poi sono diventati giorni e infine mesi. Samardzic ha un grande potenziale, le voci l'hanno condizionato ma per me può diventare speciale, un giocatore da big".

Bijol è reduce da un buon Europeo ed è al centro di voci di mercato. Come l'ha visto a Udine?
"L'ho avuto la prima partita poi è stato 4 mesi fuori per infortunio. Rientrato, l'ho buttato subito dentro perché è uno che dà peso al reparto, anche nelle scelte e nella gestione, e poi è un centrocampista aggiunto in difesa oltre che un grande ragazzo".

Cosa vorrebbe cambiare dell'esperienza 2.0 a Udine?
"Sono mancati punti proprio quando dovevamo e potevamo farli. Parliamo di una squadra che ha battuto Juventus, Milan e Lazio a Torino, Milano e Roma, che ha dato 3-0 al Bologna e poi però è stata ripresa nei minuti finali in partite più abbordabili. La situazione di classifica ha pesato. Grazie alla famiglia Pozzo, Udine ha vissuto e visto un calcio e dei calciatori di alto livello, non è facile per un ambiente così ricco di storia compattarsi e lottare per la salvezza anche se il mantenimento della categoria, soprattutto nel calcio moderno, è il bene più prezioso anche dal punto di vista economico. Ricordo per esempio che col Cagliari potevamo stravincere, alla fine abbiamo pareggiato rischiando di perdere. Giocatori più esperti, magari anche con meno talento, avrebbero gestito diversamente la situazione. Comunque c'è sempre qualcosa da imparare e da non rifare, anche quando le cose vanno bene”.

Lei tra le altre cose ha lanciato Pafundi. Il suo è un caso di difficoltà nello sviluppo del talento che in Italia continua a far discutere.
"Ci vuole coraggio per la gestione e la valorizzazione, da parte di tutti: una società deve strutturare la rosa per farlo, l'allenatore deve far giocare i giovani di talento e i compagni devono essere pronti a sopperire a eventuali mancanze. In Italia il coraggio c’è meno rispetto ad altri paesi, non solo nel calcio, e non è un problema di squadre B o di settori giovanili. Mi sembra incredibile che si dica che non abbiamo talenti. Ci sono, ma serve una strada diversa per valorizzarli: in altri paesi li mandano a giocare con i grandi senza troppi passaggi nel mezzo. La cosa che mi colpiva di Pafundi era la sua naturalezza anche giocando con veterani come Pereyra, Deulofeu o Mari': non era fuori contesto, non vedevo l'errore del bambino e le giocate gli venivano naturali. Ora il suo percorso non è facile: deve accettare che il processo non è stato così fluido, continuando a lavorare credendo che ce la farà".

Tra le due avventure a Udine, la parentesi breve all'Hellas Verona. Che ricordi conserva?
"Anche Verona è piazza importante del calcio italiano. La città ha una forte cultura di attaccamento nei confronti della propria squadra e l'unica cosa che posso dire è che, per quanto mi riguarda, non sono coincisi i tempi del matrimonio".

Prima dell'Italia, l'Inghilterra dove lei ha allenato il Crawley Town.
"Esperienza incredibile, sono ancora in contatto con tantissimi dei giocatori e dei dipendenti. Ho potuto perfezionare il mio inglese, lavorando con e per una cultura totalmente differente. Bei ricordi, ho stretto legami forti. E ricordo con piacere il corso da manager fatto con la LMA (l'assoallenatori inglesi, ndr) in cui peraltro ho conosciuto anche Southgate".

È notizia freschissima il suo addio all'Inghilterra.
"Io credo che alla fine abbia fatto un ottimo percorso. L'ho conosciuto prima in una veste formale, poi informale, al ritiro inglese presso St. George's Park: era umile, condivideva gli aspetti di campo".

Che idea si è fatto di Euro 2024?
"In tutte le competizioni arrivano in fondo le più forti, quasi sempre. E credo che le quattro semifinaliste di Euro 2024 fossero le migliori. A me l'Europeo è piaciuto, ho potuto vedere anche diverse partite dal vivo".

In conclusione, cosa le riserva ora il futuro?
"Studio, mi preparo, ho la volontà di migliorare sempre. Ho avuto qualche richiesta, sia dall’Italia che dall’estero, ma se in questa estate non è successo nulla di concreto non bisogna recitare in negativo, anzi: uno stimolo ulteriore per prepararsi ancora di più".

© Riproduzione riservata
Altre notizie
Domenica 25 Agosto 2024
01:00 Serie A Mercato no stop - Indiscrezioni, trattative e retroscena del 24 agosto 00:58 I fatti del giorno La Juventus è scatenata. Nico c'è, Conceicao quasi: e la ciliegina sarà Koopmeiners 00:56 I fatti del giorno Da Fiorentina-Venezia a Hellas-Juventus: le probabili formazioni della seconda giornata 00:53 Serie A Udinese, che impresa: battuta la Lazio 2-1 con un uomo in meno. Gli highlights 00:53 I fatti del giorno Lecce ko a San Siro, Gotti saluta Gendrey: "Bell'esempio, arrivato da bimbo va via da uomo"
00:49 I fatti del giorno Inter, buona la seconda. Inzaghi aspetta Lautaro (e Palacios), Darmian-Calha gol 00:48 Serie ATMW Juve, ecco Nico Gonzalez! L'argentino è arrivato alla Continassa, nelle prossime ore le visite mediche 00:45 Serie A Gilardino passa con il suo nuovo bomber Pinamonti: Monza-Genoa 0-1 00:42 I fatti del giorno L'Udinese vince e convince. Passo indietro per la Lazio: 2-1 al Bluenergy Stadium 00:41 Serie AVideo Il Milan cola a picco a Parma, Man e Cancellieri lanciano i ragazzi di Pecchia: gli highlights 00:40 Probabili formazioni Hellas Verona-Juventus, le probabili formazioni: chance per Savona, conferma per Mbangula 00:39 Probabili formazioni Cagliari-Como, le probabili formazioni: Piccoli con Luvumbo. Ballottaggio in mezzo per Cesc 00:38 Probabili formazioni Roma-Empoli, le probabili formazioni: Dybala verso la panchina dopo il no all'Arabia? 00:38 I fatti del giorno Il Milan di Fonseca presenta gli stessi problemi di quello di Pioli. E a Parma sbanda 00:37 Probabili formazioni Napoli-Bologna, le probabili formazioni: torna Buongiorno. Fabbian dietro Castro 00:37 Serie A Genoa, Pinamonti: "Esordio perfetto. A fine partita ero... morto" 00:36 Probabili formazioni Torino-Atalanta, le probabili formazioni: esordio per Borna Sosa. I nuovi della Dea in panchina 00:35 Probabili formazioni Fiorentina-Venezia, le probabili formazioni: Amrabat ancora titolare. Torna Idzes 00:34 I fatti del giorno Il Parma gioca bene e vince: al Tardini col Milan il big è Pecchia, prima vittoria meritata 00:30 Serie A TOP NEWS Ore 24 - Milan ko, l'Inter va. Inzaghi: "Felice se resta Correa" 00:28 Serie A Monza, Nesta: "Stasera era più giusto il pareggio. Pizzignacco è sveglio" 00:27 Serie A Udinese, Lucca: "Intesa con Thauvin? Lo ringrazio, proviamo tutto in allenamento" 00:23 Serie A Udinese, Ehizibue: "Runjaic mi chiede di pressare e dribblare. Oggi match da squadra" 00:22 Calcio estero Liga Portugal, Porto e Famalicao ancora a punteggio pieno. Vince il Benfica 00:21 Serie A Genoa, Gilardino: "Pinamonti, che gran gol. Mercato? Valuteremo in base agli infortuni" 00:19 Serie B Reggiana, la gioia di Viali: "Risultato straordinario a Genova. Vergara? Volevo più concretezza" 00:15 Serie A Anche Inter e Genoa salgono a quattro punti: Serie A, la classifica aggiornata dopo gli anticipi 00:12 Serie A Inter, Taremi: "Io, Lautaro e Thuram insieme? Domanda per l'allenatore" 00:08 Serie A Carnasciali: "Fiorentina, centrocampo poco adeguato. E Kean non è una prima punta" 00:05 A tu per tu …con Beppe Accardi