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Allegri ringrazia Morata e la capacità di soffrire: la Juve batte lo Spezia 1-0, ora è quarta

di Dimitri Conti
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Vince ancora la Juventus, che regola 1-0 lo Spezia nella sfida delle ore 18, ringraziando Morata per la rete che ha deciso un incontro ben più combattuto rispetto alle previsioni di molti.

Morata interrompe l’astinenza
Niente riposo per Vlahovic, premiato come MVP della Serie A e chiamato a guidare l’attacco di Allegri per l’ottava volta su otto da quando è arrivato. A confezionare la prima occasione dei suoi e di un match che inizia compassato nei ritmi ed equilibrato nella supremazia del pallone, è però Morata, desideroso di interrompere il digiuno da gol ma non angolando abbastanza per farlo. “Bisogna palleggiare finché non troviamo il buco”, dice Allegri a bordo campo, e questo accade al 18’, grazie a Cuadrado: sul destro di Arthur, però, Locatelli si improvvisa difensore. Molto meglio, quest’ultimo, in versione assist-man ad ispirare il vantaggio juventino firmato Morata: a metà primo tempo lo spagnolo ritrova la via della rete grazie anche a una leggerezza di Provedel, un rinvio che innesca l’azione conclusa da un destro angolato verso il secondo palo. Nel suo habitat naturale, la Juventus prende in mano le redini del possesso e abbassa i ritmi, proseguendo in una lenta manovra d’affondo. Poco oltre la mezz’ora l’unica altra occasione notevole, non valorizzata però dal timido destro di Cuadrado. A fine frazione, invece, il primo tiro spezzino, un destro alle stelle di Ferrer.

Allo Spezia è mancato solo il gol
Subito dopo l’intervallo ecco però che arriva la reazione dello Spezia, materializzatasi subito sotto forma di un colpo di testa di Gyasi (50’) e di un sinistro a giro, morbido e inoffensivo, di Verde (56’). L’avvio di ripresa è anche all’insegna delle ammonizioni, ben quattro nel primo quarto d’ora. Più il tempo scorre sul cronometro, più lo Spezia trova coraggio nell’attaccare e campo lasciato da una Juventus che si abbassa aumentando progressivamente gli uomini impegnati nella fase di non possesso. La squadra di Motta, paragonata alla Juventus, potrà difettare in valori assoluti, ma non di certo sul piano del coraggio: i liguri quest’oggi in maglia arancione proseguono senza paura nei possessi offensivi, sfiorando il pareggio all’80’. Agudelo, raffigurazione in carne ed ossa della spregiudicatezza spezzina, schierato a centrocampo, si presenta davanti a Szczesny ma si vede murato. Eccezion fatta per due assoli, il primo ben preparato ma mal concluso da Cuadrado e il secondo mancato nel tap-in da Morata dopo grande assolo ancora del colombiano, anche il finale di partita è un monologo delle Aquile. Che osano, ma non arrivano alla cima, in questo caso un punto che probabilmente avrebbero meritato. Alla Juventus, invece, va bene così: la scia di risultati eccellenti in campionato prosegue, il quarto posto ora è legato solo ai propri risultati e la candidatura nella corsa Scudetto prende sempre più vigore.

Rivivi la partita con TMW

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