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Le pagelle dell'Argentina - Messi nel momento più importante. Enzo, mai più in panchina

di Niccolò Pasta
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Risultato finale: Argentina-Messico 2-0

Emiliano Martinez sv - Praticamente nessuna parata. Una gara da senza voto.

Montiel 5,5 - Se dietro non rischia assolutamente nulla, è davanti che è praticamente nullo. Era una delle mosse a sorpresa di Scaloni, per dare maggior spinta e imprevedibilità all’Argentina, ma non funziona. Dal 63’ Molina 6 - Entra per spingere ma l’Argentina segna. Si allarga in una retroguardia a cinque e non soffre.

Otamendi 6 - Dopo il black-out contro l’Arabia Saudita, l’Argentina vive una serata tranquilla dal punto di vista difensivo. Il Messico non si vede mai oltre la cintura, e per i centrali il lavoro è molto semplice.

Lisandro Martinez 6 - Alla prima da titolare al Mondiale, di fatto non ha alcun problema difensivo da risolvere. Il Messico davanti è nullo.

Acuna 5,5 - Male quando deve spingere, senza idee e senza spazio. Dietro non soffre nulla, ma nella manovra offensiva dell’Argentina avrebbe fatto comodo.

De Paul 5,5 - Sui social lo chiamano ‘il bodyguard di Messi’ e di un bodyguard Leo avrebbe bisogno, visti i tanti falli subiti. L’ex Udinese non riesce a dare qualità nel mezzo, sempre raddoppiato. Lotta, sale di tono nella ripresa ma le aspettative erano altre.

Rodriguez 4,5 - Preferito a Paredes nonostante abbia meno geometrie, il centrocampista del Betis fatica tremendamente a trovare varchi nel centrocampo del Messico e sbaglia tanti palloni. All’Argentina manca qualità e Scaloni se ne accorge, sostituendolo prima dell’ora di gioco. Dal 57’ Enzo Fernandez 7 - È uno degli uomini che si è messo più in mostra in questo primo segmento di stagione, appena arrivato in Europa, e proprio come al Benfica ha un impatto gigantesco sulla partita, che chiude con un destro a giro straordinario. Si candida ad un ruolo da titolare per le prossime. Mai più in panchina.

Di Maria 6 - Come contro l’Arabia Saudita, è uno dei pochi a salvarsi anche nella pochezza dell’Argentina di Scaloni, lontana parente dalla bellissima creatura ammirata negli ultimi due-tre anni. Ma con quel sinistro basta poco per cambiare le sorti di una partita e, in collaborazione con il 10, produce l’azione che porta al gol che sblocca la partita. Dal 69’ Romero 6 - Scaloni lo inserisce dopo il gol, per difendere. E l’ex Atalanta fa questo: difende.

Messi 7 - Un primo tempo troppo brutto per essere vero, in cui, forse, nella sua mente albergano i ricordi del Maracanà e della finale persa contro la Germania, oltre alle tre sconfitte in finale di Copa America. Per l’Argentina la sfida di questa sera valeva doppio, triplo, valeva la permanenza in Qatar e la Pulga aveva il peso di una nazione addosso. Fatica a trovare spazio in campo, prova a muoversi per dialogare con i compagni ma viene steso al primo paso doble. Una punizione in porta, poi una alle stelle. Non sembra serata. Ma la notte del Losail International Stadium permette a Leo di raggiungere Diego, a quota 21 presenze al Mondiale. E allora, come fece Diego più di trent’anni fa, prende per mano l’Argentina, solo per pochi secondi, e scaraventa in porta un sinistro imparabile che vale l’1-0. Tanto basta all’Argentina per restare in piedi e per giocarsi un posto agli ottavi nell’ultima contro la Polonia.

Mac Allister 5 - Una delle mosse a sorpresa di Scaloni, che leva il Pau Gomez e dà una chance alla sorpresa del Brighton, in una serata non come le altre. Ci prova, un po’ da esterno, un po’ da interno, ma il Messico fa muro e per lui c'è poco, pochissimo spazio. Dal 69’ Palacios 6 - Partecipa nel finale, in cui l'Argentina gestisce il vantaggio.

Lautaro Martinez 4,5 - Annaspa nella marcatura di Araujo e Montes, immobile e mai servito dai compagni. Se Messi prova quantomeno a dialogare, l’attaccante dell’Inter è una presenza numerica nell’undici albiceleste, ma non dà nulla alla manovra. Quattordici tocchi in poco più di un’ora, poi Scaloni lo sostituisce. Dal 63’ Alvarez 6 - Entra bene in partita, dialogando con Messi e cercando di bucare il muro difensivo del Messico. Atteggiamento giusto, ingresso positivo.

Lionel Scaloni 5 - Come abbia vinto l'Argentina non lo sa nemmeno lui. Anzi, lo sa. Grazie alla firma di un campione e al super gol di Enzo Fernandez, che ha il merito di mettere in campo ma il demerito di non metterlo prima. Dopo la brutta figura contro l'Arabia Saudita, l'Argentina torna in pista e con il proprio destino tra le mani. Ma contro la Polonia questa Albiceleste non potrà bastare.

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