Christian Eriksen, dalla trattativa Inter-Tottenham al suo addio (mesto) all'Italia
Nel gennaio del 2020, Giuseppe Marotta aveva messo nel mirino il grande colpo. Christian Eriksen, trequartista del Tottenham. Un'icona a Londra, visto che aveva trascinato - in collaborazione con Harry Kane - gli Spurs fino alla finale di Champions League poi persa contro il Liverpool. Una trattativa complicata, perché Daniel Levy, il presidente dei londinesi, non è tipo da mollare facilmente l'osso. Così, dopo grandi contrattazioni, l'Inter riuscì a far firmare Eriksen: 27,5 milioni a bilancio per il suo trasferimento, nonostante un contratto in scadenza dopo sei mesi.
L'inizio con Conte non è stato dei migliori, tutt'altro. Solo qualche fiammata, nulla di quanto poteva ricordarsi con la maglia del Tottenham. Anche per un equivoco tattico: non era una seconda punta, da trequartista faceva fatica, da mezz'ala sembrava forse un po' timido. E poi è arrivato il Covid a scombinare i piani dello scandinavo che, dopo tre mesi, si ritrovava in una città praticamente sconosciuto, blindata e fantasma. Insomma, non il modo migliore per avere un impatto. Poi, la svolta: Coppa Italia di gennaio 2021, un anno dopo, una punizione che finisce all'incrocio contro il Milan, la rinascita fino al gol "Scudetto" contro il Crotone a maggio. Inter campione dopo 11 anni, fermando la Juventus dopo 9.
Sfortunatamente la sua avventura interista era agli sgoccioli, per un fortuito colpo del destino. All'esordio della Danimarca a Euro2021, Eriksen viene colpito da un attacco cardiaco nella sfida contro la Finlandia. Rientra a giocare, ma non può farlo in Italia, quindi rientra in Premier, al Brentford, salvo poi passare al Manchester United. Oggi Christian Eriksen compie 32 anni.