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MN - Zironelli: "Il vantaggio c'è perché la società che ha la seconda squadra si ritrova giocatori formati da un campionato professionistico"

di Antonello Gioia
per Milannews.it
www.imagephotoagency.it
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Il Milan è pronto a fare il suo ingresso con l'Under 23. Scelta anche la denominazione: Milan Futuro. Un mondo nuovo per i rossoneri, che avrebbero potuto avviare il progetto già sei anni fa sotto la gestione Li Yonghong. Progetto poi abortito col passaggio a Elliott e che lasciò nel 2018 la sola Juventus a sperimentare la seconda squadra. Mauro Zironelli era il tecnico dei bianconeri nella stagione d'esordio in Serie C, l'apripista del mondo U23 in Italia. E ai microfoni di MilanNews.it ci racconta le difficoltà iniziali e i risultati ottenuti col tempo:

Mauro Zironelli, quale vantaggio portano le seconde squadre?
"Il vantaggio c'è perché la società che ha la seconda squadra si ritrova giocatori formati da un campionato professionistico, a differenza del campionato Primavera. E c'è una bella differenza, già a livello di allenamento, che è molto più alto del solito. Questo ti permette, una volta aggregato in prima squadra, di arrivare molto più preparato. Ovviamente con partite più allenanti il livello cresce, ti fai davvero le ossa e sei pronto, come nel caso del Milan, a giocare magari con Leao".

Lei è stato il primo a battere questa strada, guidando nel 2018 la Juventus Under 23. Che esperienza è stata?
"Noi abbiamo fatto da apripista, per cui ci sono state delle difficoltà iniziali, perché eravamo i primi ad affacciarci in questo mondo, dovevamo prendere le misure. E l'organico era molto scarno. Devi partire dal presupposto che la squadra Under 23 dev'essere sempre a disposizione della prima squadra, altrimenti vai in difficoltà. Difatti è importante interagire con la Primavera, perché se i tuoi giocatori vengono aggregati in prima squadra anche solo per gli allenamenti della prima squadra devi attingere a cascata dalle squadre giovanili. Nel mio caso specifico diciamo che ci furono difficoltà iniziali, ma perché eravamo partiti con una decina di giocatori. Poi sono arrivati alcuni elementi esterni e ci siamo ricompattati verso la fine. In tanti hanno riconosciuto che il mio è stato un lavoro da pioniere e ora si sta raccogliendo tutto ciò che si è seminato".


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