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Neri: "Sassuolo, club strepitoso. Primavera 1? Palestra per il professionismo"

di La Giovane Italia
La Giovane Italia vi porta alla scoperta dei nuovi talenti del calcio italiano, raccontandovi ogni giorno, alle 8:45, le storie dei giovani di casa nostra e dei club che scommettono su di loro
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Il campionato Primavera è stato interrotto definitivamente poche settimane fa, con l’annuncio ufficiale della federazione che ha sancito la conclusione anticipata dell'ultima categoria giovanile rimasta ancora in sospeso. Una decisione ritienuta giusta anche da Maurizio Neri, allenatore della Primavera del Sassuolo, che a La Giovane Italia ha parlato di questo finale di stagione sui generis e delle prospettive personali in vista del prossimo futuro.

Mister, la federazione alla fine ha scelto di non tornare a giocare. Decisione giusta?
“Sì, penso sia stato giusto decidere di non tornare a giocare, e personalmente noi del Sassuolo attendevamo solo l’ufficialità. Mi dispiace solo per i ragazzi, perché a quell’età è difficile non giocare e stare tanti mesi fermi. Il mio pensiero soprattutto va a quei ragazzi che erano all’ultima stagione in Primavera e che adesso entreranno nel giro delle prime squadre, dove potrebbero trovare meno spazio rispetto a quello che avrebbero avuto in questi ultimi mesi di stagione: a loro vanno i miei più sinceri auguri. Spero torni loro indietro qualcosa di positivo da questa situazione di crisi che ha colpito un po' tutti. Mi spiace anche per noi del Sassuolo, perché stavamo interpretando bene la stagione e prima dell’interruzione dei campionati eravamo in crescita e avremmo potuto toglierci delle belle soddisfazioni. Ritengo però sia stata una decisione giusta, soprattutto nel rispetto delle tante persone che hanno perso la vita a causa del coronavirus".

Riguardo ai verdetti? Giusto congelare la stagione e promuovere le prime classificate del Primavera 2?
“Chiaramente qualsiasi cosa io dica scontenterà qualcuno. Il mio pensiero è che ho grande rispetto per questa tragedia, di portata tale da far passare in secondo piano le decisioni. Nessuno ha voluto questa situazione e qualsiasi sia il verdetto andrà rispettato, decidere è difficile perché si scontenta qualcuno ma bisogna accettare qualsiasi scenario. Detto questo, ritengo che Milan e Ascoli meritino di fare la Primavera 1 nella prossima stagione per il campionato che hanno disputato. Mi spiace per l’eventuale terza, mentre in ottica salvezza posso dire che negli ultimi due anni siamo riusciti a fare miracoli per mantenere la categoria, mentre con questa interruzione prematura abbiamo raggiunto più facilmente l'obiettivo. Ma non per questo sono contento, anzi: avrei preferito giocarmi la permanenza in categoria lottando ogni settimana sul campo coi miei ragazzi".

Molti allenatori sottolineano il miglioramento del campionato Primavera. Anche lei è d’accordo con questa sensazione?
“Sono stanco di sentir dire che in Europa sono più avanti di noi e lanciano di più i giovani. A 17-18 anni anche i nostri ragazzi da un punto sportivo sono vicini all’essere a livello degli adulti e il campionato Primavera è diventato e sta diventando un torneo al pari della Serie A, con il risultato che risulta determinante per il destino della squadra. Poi è chiaro che le società devono scegliere gli allenatori adatti e formarli, ma il presupposto che si gioca sul serio con anche le retrocessioni rappresenta un punto di partenza importante. Gli impegni e gli allenamenti sono equiparabili ad una prima squadra, i giocatori sono professionisti al 100%, trasferte comprese. Spesso i ragazzi fanno allenamento anche con i giocatori delle prime squadre e la preparazione tecnica, tattica e fisica è molto simile. Non è più settore giovanile: i giocatori firmano pre-contratti e guadagnano già qualche soldo. Sta diventando il gradino intermedio tra il calcio a livello giovanile e il professionismo, ma somiglia di più a quest’ultimo per le modalità in cui viene svolto".

Quali sono le prospettive per il suo futuro professionale?
“Attualmente siamo in scadenza di contratto, quindi non posso sbilanciarmi sul mio futuro fino a quando non verrà presa una decisione. Il lavoro fatto da Palmieri in questi anni è sotto gli occhi di tutti: la Primavera di quest’anno, come anche l'Under 18 e l'Under 17, sono tutte squadre competitive e sono sicuro che il Sassuolo sarà protagonista nel prossimo campionato di Primavera 1".

La sua speranza quindi sarebbe di restare a Sassuolo, dunque.
“Io amo lavorare con i giovani e penso che questa sia una società strepitosa. Sono stati anni importanti, intensi e molto belli. La società non mi fa mancare niente, avere una struttura come il Mapei Football Center aiuta e ci permette di lavorare al meglio con i nostri ragazzi. Sento che lavorare con i giovani si adatta molto di più a me piuttosto che allenare una prima squadra. Quindi sì, la mia speranza è di rimanere a Sassuolo".

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