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La Gazzetta dura con Spalletti: "Ha tolto riferimenti a Dimarco e ad altri"

di Adele Nuara
per Linterista.it
www.imagephotoagency.it
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"Il buon sarto taglia il vestito sulle caratteristiche del cliente, non glielo impone. Il buon ct considera i giocatori migliori che ha a disposizione e sceglie il tipo di calcio in base alle loro caratteristiche. Deve adattarsi lui. Non il giocatore", si legge su La Gazzetta dello Sport in merito alla figuraccia dell'Italia di Luciano Spalletti agli ottavi contro lo Svizzera. Proprio Spalletti è il grande criticato del giorno dopo i numerosi cambi di formazione e modulo che probabilmente hanno tolto certezze ai calciatori.

"Togliere i riferimenti e le conoscenze di club, guasta la naturalezza del gioco: è successo a Dimarco e ad altri. Spalletti ha scelto un calcio troppo ambizioso, cerebrale, per il poco tempo a disposizione a Coverciano. E quando in Germania ha cominciato a ballare tra difesa a 3 e a 4 e a fare uno zapping tattico isterico, la squadra è andata definitivamente in confusione. Vero che altri (Mancini) hanno avuto a disposizione anni di istruzione, ma proprio per questo avrebbe dovuto semplificare e dare ai giocatori più certezze possibili, a costo di rinunciare ai propri dogmi", prosegue la rosea.


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Martedì 2 Luglio 2024