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Valentin Carboni, l'Inter e un sogno lontano: il triste destino delle contropartite tecniche

di Bruno Cadelli
per Linterista.it
www.imagephotoagency.it
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Un lampo in una fredda notte di pioggia. Il primo gol in Serie A di Valentin Carboni è arrivato così, sotto l'acqua di Monza contro la Juventus di Massimiliano Allegri. Un tiro cross con il sinistro carico di talento e speranza per urlare al mondo "ci sono anche io", come recita la canzone nel film di animazione Disney "Il pianeta del tesoro", cantata da un interista doc come Max Pezzali. A volte il destino si accanisce proprio con le coincidenze. Quel gol che è valso il provvisorio pareggio in una partita folle non è stato l'unico in una stagione in cui la sua luce è andata a corrente alternata. Ora è uno degli uomini più chiacchierati in chiave mercato ma l'Inter potrebbe decidere di non richiamarlo subito alla base. 

Monza e una stagione con luci e ombre

Giudicare la stagione di Valentin Craboni non è facile. La sua esperienza al Monza nel complesso può essere considerata positiva e Raffaele Palladino ha cercato di valorizzarlo al meglio. Il classe 2005 come detto ha trafitto la Juventus e poi ha trovato il gol anche contro il Frosinone nella partita vinta dai brianzoli per 3-2, match nel quale ha anche confezionato uno dei suoi quattro assist totali in campionato. I lampi di classe si sono visti poco anche perché i minuti giocati nelle 28 presenze stagionali totali sono stati 973 tra Serie A e Coppa Italia. Sul suo sinistro non ci sono dubbi e anche dal punto di vista fisico non parliamo esattamente di un giocatore leggero. Anche a causa della giovane età spesso si è perso nelle pieghe della partita soprattutto quando ha giocato titolare. Da subentrato invece sembra che voglia spaccare il mondo. Chi non era così a nemmeno vent'anni? 

Simone Inzaghi, il 3-5-2 e un possibile equivoco tattico

L'Inter si Simone Inzaghi sembra avere ormai un'identità precisa. Difesa a tre, cinque mediani e due punte: 3-5-2 da imparare a memoria con compiti precisi ma allo stesso tempo flessibile assecondando l'estro dei giocatori. In questo disegno tattico c'è spazio per il ragazzo di Buenos Aires? Il dubbio è lecito, anche perché il Monza spesso gioca con due trequartisti, oppure si schiera con un 4-2-3-1. Nel primo caso Carboni è uno dei due fantasisti dietro la punta (vedi Frosinone), nel secondo può giocare largo con licenza di accentrarsi oppure a ridosso del centravanti. Il rischio è quello di non capire esattamente quale sia la sua collocazione in campo perché il talento, anche se grezzo, deve essere disciplinato in un contesto preciso.

Potrei venderti ma comunque non ti dimentico: il triste destino delle contropartite tecniche

Ed eccoci arrivati al punto finale, quello più spinoso. La dirigenza nerazzurra deve capire come disegnare il parco attaccanti e al momento per Valentin Carboni non sembra esserci spazio. Il suo nome è stato accostato al Genoa per arrivare a Gudmundsson e oggi anche alla Fiorentina per permettere ai nerazzurri di puntellare la difesa con Micahel Kayode. L'Inter come dice oggi la Gazzetta dello Sport valuta Carboni almeno 30 milioni ma non vuole mollarlo definitivamente. Nelle ultime settimane infatti sono state numerose le indiscrezioni che vedrebbero la società pronta a studiare una strategia di vendita per tenere comunque il controllo del giocatore. Ecco il triste destino della contropartita tecnica: sentire il profumo di casa ma non riuscire ad entrare dalla porta principale. 


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