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La versione migliore dell'Inter di Conte è quella che sconfessa il mercato del 2020

di Marco Conterio
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

L'Inter migliore è quella con l'abito indossato nell'ultima settimana. Contro il Sassuolo e col Borussia Monchengladbach, pur imperfetta e ricca di sbavature tattiche, ha mostrato però la sua vera identità. Che di fatto è quella dell'ultima stagione, un tre cinque due con mezzali di bastone più che di carota, un regista d'interdizione, due esterni che possano sì spingere ma trasformarsi alla bisogna pure in terzini. E le loro posizione, galleggianti tra retroguardia e mediana, cambiano anche la posizione dell'interno di retroguardia, nel caso Young con Skriniar e Darmian con Bastoni, spostando l'Inter a quattro in fase d'impostazione. Addio al trequartista, meglio Brozovic dall'inizio in regia che è sicurezza e appiglio quando le cose si fanno difficili. Gagliardini che fa bene il suo compito, che ha quelle caselle dove muoversi e che non finisce mai fuori dalla scacchiera. Poi palla a Lukaku e la preghiera che dia la svolta, con Lautaro più che Sanchez a gravitargli avido attorno, in cerca del pallone giusto.

Sconfessato il mercato L'Inter che funziona di fatto è questa. Quella che sconfessa il mercato del 2020, inteso come gennaio ed estate. Quella che non prevede un uomo dietro le punte, sicché Christian Eriksen presto destinato al miglior offerente, visto che di quello tatticamente sofferente l'Inter non sa cosa farsene. E' stato un acquisto sulla carta ben pensato, seppur strapagato. Però Antonio Conte s'è dimostrato più integralista del previsto e non ha sconfessato il suo credo tattico per dar le chiavi delle invenzioni al danese. Achraf Hakimi ha, non ce ne voglia Matteo Darmian, certamente più qualità tecniche ma la diligenza tattica dell'italiano, la sua capacità di far cambiar pelle all'Inter, la sua fase difensiva certamente più sviluppata del marocchino, lo sta mettendo pian piano davanti all'ex Dortmund nelle gerarchie. E se Arturo Vidal è quello che dei nuovi gioca di più, non si può certo dire che il suo innesto vada a stravolgere idee tattiche ben radicate per Conte.

Cosa pretendeva? La domanda è lecita. Perché la formazione di ieri, lo schieramento e pure l'intenzione, aggiunti ai messaggi in conferenza e in campo delle ultime settimane sia su Eriksen che su Hakimi, sono dei segnali. Antonio Conte avrebbe voluto altro. E Piero Ausilio e il suo staff avrebbero, in cuor loro, anche intrapreso una strada differente sul mercato, fatta più di giovani e promesse che è anche un'idea condivisa da Steven Zhang. Però Conte ha chiesto e voluto giocatori d'esperienza ma le mancate uscite di Ivan Perisic, Radja Nainggolan e Andrea Ranocchia, tra gli altri, hanno bloccato eventuali e ulteriori rinforzi. Su tutti un vice Lukaku davanti ma anche un centrocampista. E' stato un 2020 difficile per tutti, un mercato complicato per gli acquisti e figuriamoci per le partenze. Dritto per la sua strada, però, Conte non s'arrende. E ritorna al passato, all'Inter della scorsa stagione. Al 3-5-2 senza Eriksen, con Hakimi che da gemma è finito in ballottaggio con Darmian, con Vidal che si giocherà il posto con Gagliardini.

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Sabato 27 Aprile 2024
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