Giovane e bello, il Milan si ricompatta nelle difficoltà. Krunic-Dalot, la vittoria degli outsider
Il Milan rialza nuovamente la testa e sempre in trasferta. E il sospetto che la squadra di Stefano Pioli renda meglio fuori dalle mura amiche si fa sempre più forte: 2-0 al Verona, meritato, inappellabile. Rincorsa sull'Inter che riprende e al tempo stesso distacco sulla Juventus ripristinato. Il tutto in una delle domeniche sulla carta più complesse per i rossoneri, perseguitati dagli infortuni e non di giocatori qualsiasi: Ibrahimovic, Calhanoglu, Bennacer, Manzukic sono quattro pezzi da novanta ai quali si sono aggiunti Rebic e Théo Hernandez. Il francese non è nemmeno in panchina poiché non ha smaltito una contusione al perone rimediata contro l’Udinese. Si accomoda in panchina invece Sandro Tonali, meglio non rischiarlo. E così il Milan si presenta al "Bentegodi" con soluzioni d'emergenza.
Eppure questi "ripieghi" sono decisivi per portare a casa i tre punti: segnano Krunic e Dalot e non sono gol banali, tutt'altro. Una squadra compatta, dove giganteggia Kessié, praticamente insuperabile. Sono 11 le vittorie esterne in questo campionato, dimostrando un cammino persino migliore rispetto a quello casalingo. Il motivo? Pioli lo sta cercando, ma nel frattempo applaude i suoi ragazzi: l'undici iniziale aveva una media di 24 anni. E col gol di Dalot sono ben 6 i giocatori nati dal 1999 in poi ad aver trovato la via della rete in Serie A. Nessuno come loro, giovani e nuovamente bellissimi.