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L'ultima grande mossa dell'Inter è stata quella di vendere Lukaku, mentre la Juventus rischia grosso. Leao, gli agenti e il Milan vogliono rinnovare. E allora qual è il problema?

di Andrea Losapio
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© foto di Lorenzo Di Benedetto

La querelle Skriniar ha scoperchiato un vaso di Pandora decisamente importante. Perché l'Inter, ma in generale il calcio italiano, non si può permettere più di avere grandi campioni. O meglio, può anche costruirli, ma poi la necessità è quella di vendere e non di tenerli. Come il Porto, il Benfica e lo Sporting. Oppure come la Juventus degli anni novanta, quella che sì, cedeva Zidane, ma poi reinvestiva su Buffon e Cannavaro. Campioni affermati, ma com'è possibile che in estate siano stati rifiutati 50 e passa milioni per lo slovacco, salvo poi lasciarlo andare via a zero dopo dodici mesi? In un momento storico come quello odierno, con Zhang che chiede di rifinanziare il debito ogni cinque minuti, come puoi non essere più realista del re e cedere? L'estate scorsa c'è stato un colloquio fra i tifosi la dirigenza, tanto che un gruppo di ultras salì - una mattina - negli uffici dell'Inter per avere rassicurazioni sulla non cedibilità di Skriniar. Evidentemente hanno avuto la meglio, eppure sono gli stessi che ora mettono in croce il difensore.

La realtà è che l'Inter, come la Juve nel caso specifico di Zidane, ha fatto benissimo a vendere Romelu Lukaku a 115 milioni, salvo poi essere insultata da quelli che ora se la prendono per l'addio di Skriniar. C'è una linea sottile fra tifoso e squadra, ma la realtà è che oramai è diventata tutta una questione di soldi. E dal lato sportivo non è detto che quello che oggi vale 20 non possa valere più di quanto qualcosa che attualmente costa 100. La realtà è che il calcio è talmente volatile che è possibile ricreare qualcosa che sembrerebbe irripetibile. L'unica cosa che i tifosi dovrebbero capire è che ci sono dei parametri irrinunciabili. La sostenibilità con cui tutti si riempiono la bocca è data solo dai dirigenti e da una Lega che vuole davvero controllare le società e la loro capacità finanziaria, non solamente incassare e intascare soldi dai diritti televisivi per fare giocare Cremonese-Salernitana lunedì alle 18.

La Juventus, per avere cannibalizzato la Serie A per anni, ora rischia grosso. La questione plusvalenze è la punta dell'iceberg della giustizia sportiva. È vero che in parecchie squadre (basti pensare all'Inter con Eguelfi, Carraro, Bettella, Radu, Pinamonti... Oppure al Napoli nel caso Osimhen, anche se più isolato e raro rispetto ai nerazzurri) hanno avuto delle plusvalenze poco limpide, dall'altro c'è un modus operandi che viene giudicato, più che il singolo caso. Sarà però la gestione degli stipendi a rischiare di fare saltare definitivamente il banco. E si ritorna alla questione di prima: la Lega può permettersi un campionato senza la Juventus, per sperare di incassare di più? La risposta è semplice: no. Eppure per avere finalmente una parvenza di giustizia dovrebbe riuscire a ristabilire le distanze, non solo con la Juve, ma anche con le altre. Facile a dirsi, difficile a farsi.

Infine il caso Leao. La Gazzetta spiega come il portoghese abbia litigato con Maldini e che ci sia uno strappo sulla clausola, quest'ultima cosa la abbiamo scritto il 19 gennaio e confermiamo in toto. Poi arriva la smentita del Milan, che per chiunque conosce il giornalismo, in realtà, è una notizia data due volte, soprattutto in un caso non dimostrabile da una parte o dall'altra. Infine Ted Dimvula, avvocato francese, va a Sky a smentire tutto, a dire che va tutto bene, che continuano i contatti per rinnovare. Siamo al 3 di febbraio e la telenovela va avanti un anno. Come è possibile che in un anno non si sia trovato un accordo? E fra sei mesi, quando mancheranno solo dodici alla scadenza, cosa succederà? Il Milan non ha imparato niente da Kessie, Calhanoglu e Donnarumma, oppure effettivamente qualcosa si è rotto? Leao non ha nessuna intenzione di rinnovare al momento, ha intorno un clan di persone che lo influenza, anche se vorrebbe davvero rimanere a Milano. Cosa succederà? Difficile, per ora la firma non arriva. Semplicemente perché non va tutto bene e il Milan vuole solo gettare acqua su un fuoco già bell'e divampato.

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Domenica 28 Aprile 2024
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