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Da 10 a 0.... Un 2019 a due facce. Tra sogni realizzati e disastri compiuti

di Michele Criscitiello
Direttore di Sportitalia e Tuttomercatoweb
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Se ne va un altro anno. Vola il tempo. E' vero. Sembra ieri l'arrivo di Ibra al Milan... ah, non è un dèjà vu? Sembra ma non lo è. Il Genoa con le solite, tristi, abitudini. La Fiorentina che cambia proprietà ma non cambia il risultato. E poi un ritrovato dualismo tra Inter e Juventus. Era ora. Ma abbiamo perso il Napoli nelle tristi teorie di Ancelotti che non ha avuto neanche il tempo di riflettere sugli errori commessi a Napoli che si è già ritrovato in Premier.
Andiamo di voti. Da 10 a 0....

Voto 10 Antonio Percassi (Presidente Atalanta)
Un capolavoro che neanche ad immaginarlo poteva uscire così bene. Conquista la Champions e non solo la onora, strappa per i capelli negli ultimi 90 minuti una qualificazione compromessa già nel girone di andata. In campionato non sente la fatica europea e si conferma tra le prime della serie A. Investe sullo stadio e cambia faccia alla curva della Dea. Campione di Italia con la sua Primavera. Cosa volete di più? Imprenditore del posto, tifoso e puntuale nei pagamenti. Siamo sicuri che Bergamo sia in Italia?

Voto 9 Simone Inzaghi (Allenatore Lazio)
Esempio lampante di come un bravo allenatore di Primavera può fare carriera anche in prima squadra. Brava la società a credere in lui e a crescerlo in casa, ancora più brava a tutelarla tra settembre e ottobre quando in molti, frettolosamente, parlavano di esonero. Ha risposto con i fatti, con il lavoro e con le vittorie. Inzaghi è diventato grande. Ragazzo a posto, non un falso bamboccio come molti suoi colleghi. Vive la partita dalla panchina come uno vero anche se a volte esagera negli atteggiamenti. Meglio uno vero che un finto prete. Apprezzato dalla squadra, non sbaglia, quasi mai, una mossa. Il campo lo premia. I punti anche. Che 2019 per lui!

Voto 8 Lecce Calcio
Avremmo potuto inserire il Presidente Sticchi Damiani ma si sarebbe offeso Meluso. Avremmo potuto inserire Meluso ma si sarebbe offeso Liverani. Avremmo potuto inserire Liverani ma si sarebbero offesi i calciatori. Avremmo potuto inserire i calciatori ma si sarebbero offesi i tifosi. Allora facciamo una cosa molto semplice. Voto 8 a tutto il Lecce e a tutta Lecce per la bellissima cavalcata C-B-A con una serie A vissuta in sacrificio, come era facile da immaginare, ma con grande dignità. Calciatori che si sono riscoperti da serie A dopo semplici comparsate in serie B. C'è la mano del Mister ma anche quella della società e della piazza. Tutti uniti, adesso, nelle difficoltà per mantenere la categoria. Sarà battaglia fino all'ultima giornata.

Voto 7 Roberto De Zerbi (Allenatore Sassuolo)
Ormai c'è poco da dire. Tra i 3-4 migliori allenatori che abbiamo in Italia. Se, però, Inzaghi ha Immobile, Luis Alberto e Milinkovic Savic, qui a Sassuolo De Zerbi fa grande calcio e miracoli, ogni anno, con calciatori sconosciuti che arrivano da ogni angolo del mondo e con attaccanti di B rivalutati in A. Mai come in questa squadra si vede la mano dell'allenatore-manager. Da calciatore mi stava anche antipatico. Sembrava spocchioso e pieno di sé. Invece era il classico esempio dell'apparenza che inganna. Grande professionista della panchina. Conoscitore di calcio vero. Umile e grande professionista. Una manna per le società che puntano su di lui. Valorizzati a mille Demiral e Sensi. Adesso tocca a Boga, Locatelli, Duncan e Traorè. Rivalutato Berardi e lanciato Turati. Grande allenatore ma anche grande uomo quando dice no alla Roma per la parola data alla famiglia Squinzi. Comunque andrà, a fine anno, il suo ciclo a Sassuolo sarà considerato finito.

Voto 6 Fabio Paratici (Direttore Juventus)
Il calcio è strano e allo stesso tempo infame. Un anno fa, per celebrare il 2018, tutti davano 10 a Paratici senza neanche discutere. Oggi in molti lo bocciano. Non ci sono vie di mezzo e nel calcio manca equilibrio. La verità è che Paratici aveva bisogno di Marotta come Marotta avrebbe bisogno di Paratici. Le grandi coppie vanno sempre difese, nonostante attimi di difficoltà, ma non vanno mai separate. Il mercato estivo, ad oggi, non gli dà ragione ma in qualche mese potrebbe rivalutare tutto e tutti. Resta il più grande Direttore che abbiamo in Italia insieme a Tare della Lazio. Rabiot e De Ligt sono due cambiali. Sperando di andare presto in banca a raccogliere.

Voto 5 Massimo Cellino (Presidente Brescia)
Arriva e mentre gli altri progettano lui porta subito il Brescia in A. Sbaglia Suazo ma si ritrova con Corini che compie un mezzo miracolo. A Cellino non vanno tolti i meriti per aver salvato il Brescia ma soprattutto per averlo riportato in serie A. Dal 9 di inizio 2019 passa ad un 4 della seconda metà del 2019. In serie A commette gli stessi errori di Cagliari e affida a Corini una squadra non adeguata per la categoria. Fa discutere la scommessa Balotelli e compie un disastro nel passaggio da Corini e Grosso. Interviene in tempo e si rimette in carreggiata per conquistare la salvezza ma questa squadra ha bisogno di 4 rinforzi veri.

Voto 4 Eusebio Di Francesco (Ex allenatore Roma e Sampdoria)
Sicuramente il 2019 non lo ricorderà come l'anno migliore della sua vita. Era sul più bello della sua carriera e ha sbagliato molte scelte. La prima? Quella di non accorgersi di aver accettato, tanto per non stare fermo, una squadra in fase di discesa e non di ascesa come la Sampdoria. Arriva a Genova e ci mette del suo con tanti errori e poca voglia di rialzare la cresta. La media punti è disastrosa e butta via un anno senza poterselo permettere. Aveva seminato benissimo ma al momento della raccolta ha perso il cestino di cappuccetto rosso.

Voto 3 Zvonimir Boban (Dirigente Milan)
Un grande calciatore, un grande uomo, un grande opinionista e un grande politico. Nella vita, però, non si può essere grandi in tutti i settori. Si scopre dirigente di una squadra di calcio a 51 anni e con poca umiltà si mette al servizio del suo Milan. Errori in sede di mercato, pessima gestione di Marco Giampaolo e clamorosi errori nella gestione del gruppo. Un bravo Direttore non si vede solo in fase di costruzione di squadra (e lui pecca anche lì) ma anche nella gestione della settimana a Milanello: un disastro che costa caro ad Elliott. Un fondo che non si sente e non si vede. Strapaga direttori per un progetto fatto di giovani che, poi, in piena emergenza vira su Ibra. Scusate ma ci siamo persi, da un po' di tempo, il progetto Elliott. Qualcuno dovrebbe scomodarsi e lasciare la poltrona di Londra e fare un viaggio a Milanello. Non c'è molto da vedere ma, forse, ci sarebbe qualcosa da sentire.

Voto 2 Fabrizio Corsi (Presidente Empoli)
Tutto inizia e tutto finisce. Forse il ciclo di Corsi ad Empoli è finito il giorno della retrocessione. 2019 da dimenticare ma soprattutto, in B, consigliato male dal Direttore Accardi, Corsi è andato in completa confusione. Qualche anno fa veniva visto come un laboratorio vincente, adesso fa fatica anche a stare nella parte sinistra della classifica di serie B. Troppi errori commessi. La decisione di prendere Muzzi e lo staff di Andreazzoli è la brutta copia di una versione di latino copiata male dal compagno di banco più bravo. Voleva fare l'allenatore ma si è ritrovato a fare il Presidente. Massima stima per quello che ha fatto negli anni ma questo 2019 meglio mandarlo subito in archivio.

Voto 1 Enrico Preziosi (Presidente Genoa)
E' una società senza grande futuro ma soprattutto non appetibile sul mercato. Ha avuto la fortuna e la bravura di restare aggrappato al treno della serie A ma non può rischiare ogni anno così. Va bene commettere degli errori ma tutti gli anni lo stesso errore anche no. Voleva mandare gli scarti del suo Genoa al Verona e ha reso l'Hellas super competitivo. Ha scommesso su Thiago Motta ma la teoria nel calcio serve a poco se mancano concretezza e sostanza. Ha un grande gruppo di scouting che scopre giovani e li valorizza ma ci vorrebbe più equilibrio con direttori e allenatori. Consiglio: sarebbe giusto lasciare il calcio nelle mani del figlio.

Voto 0 Maurizio Zamparini (Ex Presidente Palermo)
Il tempo non cancella ma soprattutto non dimentichiamo dove, Zamparini, nel 2019 ha portato questo Palermo. Povero Palermo. Una grande piazza costretta a ripartire, per fortuna, dalla serie D ma con troppo ritardo per una morte annunciata da tempo. Dall'arresto al fallimento, Zamparini ha cancellato in 5 anni tutto quello che di buono aveva fatto per Palermo e per il Palermo. Pastore? Cavani? Sirigu? Non sarà ricordato per i colpi di genio che ha avuto ma sarà ricordato come l'uomo del fallimento e dei tanti anni di agonia. Bisogna avere l'intelligenza e la capacità di dire basta quando non è troppo tardi.

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Sabato 18 Maggio 2024
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