C'è chi dice no al Liverpool. Zubimendi: "Non me ne pento, preso la scelta che ritenevo giusta"
In estate Martín Zubimendi ha avuto la seria opportunità di approdare in Premier League, ma alla fine il centrocampista della Real Sociedad e della Spagna ha deciso spontaneamente di rifiutare le avance e l'offerta di giocare per il Liverpool. Una scelta forte, considerando l'appeal che trasuda il club e il prestigioso campionato inglese in cui gioca, per non parlare delle ambizioni e gli obiettivi annuali dei Reds.
Il 25enne, che ha trascorso tutta la sua carriera nella società basca, avrebbe potuto replicare le orme di un suo ormai ex compagno di squadra, Mikel Merino, approdato invece all'Arsenal. Ma di fatto Zubimendi non è mai tornato sui suoi passo dopo aver declinato la proposta: "Naturalmente non me ne pento, non posso pensarla così dopo quattro o cinque partite all'inizio della stagione. Ho preso la mia decisione dall'interno, ho pensato che fosse la cosa migliore da fare, i risultati non mi influenzano. Vedo del potenziale in questa squadra, basta guardarci allenare. Non vedo l'ora di fare una buona stagione”, le parole riprese da ESPN.
Serenità. "Alla fine, come in ogni finestra di trasferimento, le cose vengono sempre fuori. Quest'estate è toccato a me. Sono cose che succedono e bisogna affrontarle nel modo migliore. È vero che ero un po' a disagio per tutto, soprattutto per le voci di mercato, ma alla fine mi sono isolato e ho preso la decisione che ritenevo giusta", ha ammesso Zubimendi. E a chi dice che possa esserci un possibile interessamento del Manchester City nel mercato invernale, lui risponde così: "In inverno potete stare tranquilli. La mia filosofia è fare in ogni momento ciò che viene da dentro. Finora le cose sono andate bene per me. È vero che ci sono stati molti rumors (in estate, ndr). Ho vissuto momenti difficili. La cosa migliore per me è stata rimanere qui e sono felice e in pace”.
Il profilo di Zubimendi è diventato di interesse pubblico specialmente durante gli Europei 2024 della Spagna, per cui si è contraddistinto anche nella finale contro l'Inghilterra. È entrato al posto di Rodri nell'intervallo e ha brillato in lungo e in largo durante il match terminato 2-1.