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VirtusVerona, Gamberini: "Basta ricordarmi per quello che è stato tanto tempo in A"

di Claudia Marrone

"Non mi piace essere riconosciuto come un giocatore che è stato tanti anni in Serie A. Vorrei essere riconosciuto per ciò che faccio. Voglio dare il contributo alla causa ed essere apprezzato come allenatore. È questa la scommessa", esordisce così, dalle colonne de L'Arena, Alessandro Gamberini, vice allenatore della VirtusVecomp Verona.

Prosegue poi su quello che sta rendendo top la stagione dei veronesi: "Dipende dall’alchimia che c’è nel gruppo. E, in primis, da Gigi che è un po’ il collante. E che va ringraziato per ciò che ha saputo creare. C’è sintonia nel gruppo e poi si è creata tanta risonanza a livello nazionale per questa società che lancia giovani forti. La Virtus gioca alla pari con club che hanno speso dieci volte tanto. Ci sono poi ottimi dirigenti che sono sempre presenti nello spogliatoio. Come è importante anche lo staff di campo: da Testi, a Facci, Verzè, Zatacchetto, al preparatore Pelati"

Conclude con gli obiettivi: "Raggiungere la salvezza con così tanto anticipo è un traguardo pazzesco che ci dà una soddisfazione enorme. Come ha detto Gigi ora cambiano gli scenari e noi dovremo porci altri obiettivi. Il primo è stato centrato. Sappiamo che l’ottava partecipa alla Tim Cup e che più si sale in classifica e più si affrontano avversari abbordabili ai playoff. Per cui gli obiettivi, a crescere, possono essere i playoff, l’ottavo posto e il quinto".


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