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Two is meglio che one. E così, dopo la Juventus, in Serie C sbarca anche l'Atalanta U23

di Claudia Marrone

Correva il 3 agosto 2018 e a Torino veniva ufficialmente istituita l'attuale Juventus Next Gen (allora denominata Under 23), la prima squadra B in assoluto voluta da un finora mai davvero decollato progetto della FIGC che, probabilmente per equipararsi al resto d'Europa, aveva deciso - in sede di riforma - di introdurre anche le formazioni Under 23 dei club di Serie A nei campionati di C. Con un controverso regolamento, che consente alle citate formazioni di poter essere promosse in Serie B e disputare il campionato cadetto ma non poter giocare in Serie D perché questa categoria non prevede lo status professionistico che ha la "casa madre" della seconda squadra.

Adesso è nata anche l'Atalanta U23
Adesso, cinque anni dopo, è l'Atalanta a lanciarsi in questo progetto. "Non nascondo un po’ di emozione da parte di tutti noi, si tratta di un’esperienza completamente nuova in una categoria in cui si affrontano realtà consolidate del calcio italiano. Abbiamo molto da imparare, lo sappiamo, e proprio per questo ci approcceremo alla Serie C con grande umiltà e rispetto ma anche con estrema determinazione, pronti a fare la nostra parte. L’obiettivo è accompagnare e valorizzare i giovani calciatori formati nel vivaio dell’Atalanta. Si tratta di ragazzi dotati di grande entusiasmo che si approcciano per la prima volta al calcio professionistico. Spetta a noi fornire loro gli strumenti per affrontare come una vera squadra le difficoltà del campionato di Serie C": queste le recenti parole del Ds della "baby" Dea Fabio Gatti, che ha chiarito perfettamente quello che sarà l'intento della società.

Il vantaggio di monitorare meglio i propri giovani e lo svantaggio delle avversarie
Ovviamente, il poter gestire "in casa" i propri giovani, il poterli effettivamente accompagnare in un percorso di crescita indirizzato secondo i propri dettami e voleri è utile per poter poi avere anche pedine per la prima squadra, e la Juventus lo ha dimostrato, anche se i vari Miretti e Fagioli (per citarne due) si sono trovati alla corte di mister Allegri quasi per caso. Servirebbe invece più coraggio.
Ma servirebbero anche norma chiare, perché il fluido passaggio di giocatori dalla squadra B alla prima squadra influisce con il campionato di Serie C. Per tornare agli esempi precedentemente fatti: affrontare la Juventus Next Gen con o senza Miretti può spostare l'equilibrio di un match. Ragazzi pronti magari anche per gare europee fanno la differenza in terza serie, sostanzialmente penalizzando l'avversario di turno o rendendogli la strada più semplice, a seconda di presenza o assenza.
Si parla da tempo di riforme, e ora è davvero il momento. E non solo per le formazioni B.


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