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Serie C, le ragioni della bocciatura del nuovo format: 0 promozioni dirette e pochi ricavi

di Tommaso Maschio

Spazio sul Corriere dello Sport alle ragioni delle squadre di Serie C ( Entella, Catanzaro, Padova, Avellino, Pescara e probabilmente Feralpisalò, Vicenza, Novara, Pordenone, Reggiana e Crotone) che hanno deciso di votare no al progetto di riforma del format del campionato proposto dal presidente Ghirelli.

"Le ragioni di chi ha votato contro vanno dalla mancata condivisione delle idee (l'hanno definita «una riforma calata dall'alto») alla volontà di evitare fughe in avanti visto che la Figc sta tentando la strada della riforma strutturale dell'intero sistema; molti sono ancora attratti dall'idea della B Elite (una zona cuscinetto tra B e C) prospettata dal presidente federale Gravina. Sotto il profilo dei contenuti, inoltre, è stata contestata a Ghirelli la troppa "regionalità" della prima fase (6 gironi da 10 squadre) che secondo gli oppositori avrebbe reso il campionato di C non più nazionale. - si legge sul quotidiano - E poi, a proposito di big, la mancanza di promozioni dirette (sostituite da pool promozione e playoff), causerebbe secondo le società più facoltose un'incertezza del risultato. Anche su sponsor e diritti tv c'è chi ha fatto i conti, evidenziando come non fossero automatici col nuovo format i maggiori investimenti da parte delle aziende e come i 2 milioni di euro in più dalle televisioni (prospettati dalla Lega Pro) avrebbero portato appena 35 mila euro a testa alle società (e soltanto fra tre anni)".


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