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Pontedera, Agostini: "Proseguire col percorso finora fatto. Mercato? Prima i giovani"

di Claudia Marrone

Nell'appuntamento mattutino di A Tutta C, programma di TMW Radio dedicato alla Serie C, è intervenuto il tecnico del Pontedera Alessandro Agostini, approdato in granata lo scorso 5 giugno: "Per un allenatore questo è un posto ideale per lavorare per bene, con i giovani, per farli crescere nel giusto ambiente: il Pontedera è una società sana, vanno fatti i complimenti a tutti coloro che ci lavorano perché di questi tempi non è così scontato avere club di questa levatura. Spero che in questo percorso ci sia modo di crescere tutti insieme e raggiungere magari un giorno obiettivi importanti, ma tutto questo passa dal lavoro, dallo spirito e dalla dedizione".

I gironi, al netto di alcune situazioni in bilico tra un raggruppamento e l'altro, si sono delineati. Mai semplice il Girone B: cosa si aspetta?
"Sarà un girone complicato, ma questo non deve spaventarci. Deve semmai darci responsabilità per lavorare al meglio possibile, cercando di continuare a battere la strada finora intrapresa, molto positiva: ma per fare questo dobbiamo concentrarci sul lavoro e quelli che sono i nostri obiettivi, senza pensare troppo oltre".

Sicuramente una formazione U23 verrà inserita nel vostro girone. Che idea si è fatto delle Seconde Squadre?
"Le Squadre B sono un valore aggiunto per una società, il salto dalla Primavera ai grandi è piuttosto tosto per tanti ragazzi, avere lo step intermedio è sicuramente un beneficio. Anche perché le U23 viste finora sono state davvero molto competitive, anche grazie alla presenza di elementi già navigati: il ragazzo di valore e prospettiva, che magari può avere un futuro nel calcio, se è supportato da giocatori esperti ha una base su cui crescere. È una cosa studiata e ragionata bene, perché le squadre con soli giovani possono peccare di inesperienza, e questo porta a meno risultati e crescita minore rispetto a un ambiente più congeniale".

Il mix under ed esperti sarà poi la linea del Pontedera.
"Esatto, anche noi abbiamo questa idea perché pensiamo che i calciatori esperti siano fondamentali per insegnare ai compagni più giovani. Troppo spesso ai ragazzi non viene dato il giusto tempo per crescere, quando si inizia a far giocare un giovane la partita sbagliata, il periodo no, fanno parte della sua crescita, ma solo così si può migliorare: troppe volte, però, il calcio questo non lo aspetta, specie quando i momenti diventano cruciale. Si dovrebbe avere forse tutti più coraggio, i giovani sono il nostro futuro".

A tal proposito: ha già avanzato qualche richiesta al club per profili specifici in qualche ruolo?
"Stiamo monitorando diversi giocatori, ma proprio anche per il discorso dell'età dobbiamo capire chi potrebbe arrivare, per poi fare a cascata anche altre operazioni. Dobbiamo capire anche come metterli insieme. Prima cercheremo i giovani su cui poter investire, poi da li capire cosa ci manca e mettere a posto la situazione".


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