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Olbia, il male non è Filippi: mancano leader e carisma

di Claudia Marrone

Partita bene con la doppia vittoria in avvio di stagione, su Robur Siena e Giana Erminio, l’Olbia ha poi smarrito la retta via, perché da allora, e correva il 1 settembre, i tre punti non sono più arrivati. A onor del vero, dati alla mano, non sono in sostanza più arrivati punti, eccezion fatta per quello contro il Como, intermezzo tra le 6 sconfitte arrivate su 9 partite.

Sulla graticola tutti vogliono Filippi – Si sa, a pagare per primo il momento no di una squadra è il tecnico, e a Olbia c’è già chi sta chiedendo la testa di Michele Filippi, già alla guida della squadra nella passata stagione, ma con nel mezzo una parentesi targata Carboni. La società per il momento non pare intenzionata a cambiare, ma in questo caldo ottobre i galluresi si troveranno a giocare gare alla propria portata, e molto potrebbe quindi decidersi a breve.

Ma il problema è davvero Filippi? - Viene comunque da chiedersi se il problema sia da ricercare solo nel tecnico. La squadra è stata in larga parte rinnovata, e può ancora necessitare di tempo per trovare la giusta amalgama, anche se questo non deve diventare l’attenuante di turno per ogni volta che qualcosa non va. Occorrerebbe semmai un esame di coscienza da parte di un gruppo, forse ora carente di vero carisma e veri leader, con i veterani che non hanno ancora fatto da scudo: emblematici i casi di Muroni e Vallocchia, tenuti fuori per motivi disciplinari. Probabilmente un’inversione mentale sarebbe poi la chiave di volta anche per un risvolto tecnico.


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