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Minacce, colpi proibiti e frasi discriminatorie: caso Seregno, deferiti Corda, Anelli e Gentile

di Ivan Cardia

Il caso Seregno torna protagonista delle cronache di Serie C. Oggi pomeriggio, infatti, la Procura Federale ha deferito l’ex direttore generale Ninni Corda, nonché il difensore Fabio Anelli e il centrocampista Federico Gentile, protagonisti della vicenda che, a partire dalla scelta - arrivata a novembre - della società di sollevare il dirigente e mettere fuori rosa i due calciatori, ha agitato le acque del girone A di terza serie. Una storia nella quale i toni si sono alzati più di una volta, e che oggi vive un potenziale punto di svolta.

I motivi del deferimento. Nel documento, al quale TuttoC e TMW hanno avuto accesso, la Procura FIGC evidenzia come “Corda, con il contributo concorsuale di Anelli e Gentile, ha posto in essere reiterate condotte antisportive e minatorie nei confronti di taluni calciatori della società Seregno tali da aver suscitato in costoro e, per l’effetto, più in generale nell’intero gruppo squadra un diffuso e perdurante sentimento di prostrazione psicologica e finanche di timore per la propria incolumità fisica”. Più nello specifico, la richiesta di deferimento fa esplicito riferimento all’introduzione negli allenamenti della squadra della “pratica di una sorta di palla a mano condotta con le regole proprie del “calcio fiorentino” in cui, quindi, era lecito e consentito il ricorso a qualsivoglia condotta di gioco violenta”. Secondo gli inquirenti federali, Corda avrebbe inoltre “istigato durante lo svolgimento delle gare di campionato i calciatori del Seregno a tenere in campo atteggiamenti di estrema aggressività verso gli avversari e gli ufficiali di gara allo scopo di intimorirli”. Nel deferimento vengono inoltre citate anche le minacce “gravi e discriminatorie” rivolte al vice presidente Romeo Sotiri, così comportamenti violenti e altre minacce da parte di Anelli nei confronti di compagni di squadra, tra cui Fumagalli (a cui sarebbe stato detto “Ti vengo a prendere fino a casa. Saluta tuo figlio”) e altri. Da qui, l’avvio di un procedimento disciplinare che ora si svolgerà di fronte all’apposita sezione del Tribunale Federale Nazionale: a Corda viene contestata la violazione degli artt. 4 c.I (i generali doveri di lealtà, correttezza e probità), 28 c.I (comportamenti discriminatori) e 39 c.III (condotta gravemente antisportiva) del Codice di Giustizia Sportiva, con l’aggravante di cui all’art. 14 c.I lett. n (“aver tenuto una condotta che comporti in ogni caso offesa, denigrazione o ingiuria per motivi di razza, religione, lingua, sesso, nazionalità, origine territoriale o etnica”). Stessi riferimenti per Anelli, mentre a Gentile non viene contestato alcun comportamento discriminatorio. Difficile quantificare la durata di un’eventuale inibizione (per Corda) o squalifica (per i due calciatori): per comportamenti discriminatori, per esempio, si parte da un minimo di dieci giornate, ma visto il tenore del deferimento è probabile che eventuali provvedimenti disciplinari possano aver entità ben superiori.


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