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Catania, Pulvirenti rientra nel CdA: "Ma potrei anche vendere il club"

di Claudia Marrone

"La notizia è venuta fuori adesso ma è avvenuto a giugno. Ho deciso di rientrare per ripresentarmi con una carica sociale. Squalificato ancora per un anno, non posso avere incarichi di altro tipo. Sarebbe bello, ma farei il male del club: il presidente squalificato non è elegante, sarei attaccabile, avanti vedremo": parola di Antonino Pulvirenti che come riferisce La Gazzetta dello Sport, intervenendo a Pianeta Catania, ha confermato il suo rientro nel CdA etneo.

Dopo una nota sulla squadra ("Siamo partiti bene in Coppa Italia e campionato [...] ma se servisse correggere lo faremo per il nostro obiettivo: vincere il torneo"), si parla poi del club: "I conti sono in ordine, nessuna penalizzazione, ci siamo iscritti regolarmente, rispettiamo sebbene con fatica, le scadenze che hanno tutte le società. Non capisco queste voci. Forse qualcuno sa quel che non so. Mediamente una stagione in serie C costa circa 5 milioni. La somma che stanziamo ogni anno non è da buttare, ci proietta in campionati di alta classifica. Se dovesse presentarsi un gruppo in grado di fare meglio, venderei la società. Sto gestendo da 15 anni, ma anche questa storia finirà, è inevitabile. Non è una questione solo economica. Fino a ora nessuno si è interessato, non
per trattare il prezzo ma anche per dire ‘scusa possiamo sederci’ per trattare la cessione. Il valore del Catania? Bisogna fare la differenza attivo-passivo per comprendere il valore. Ho sentito parlare di scorporamento del centro sportivo, ma questo ragionamento non è ancora stato fatto in società. Il Catania ha un debito su Torre del Grifo di circa 20 milioni, una cifra pagabile in 20 anni".


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