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Pres. Frosinone: "I giocatori sono uomini e hanno paura, il Cosenza sbaglia a deferirli"

di Claudia Marrone

Aria tesa in casa Cosenza, con una situazione in divenire. Due giocatori della formazione calabrese, Tommaso D'Orazio e Mirko Bruccini, seppur convocati per il match di ieri contro il Chievo Verona, hanno deciso in autonomia di non partire per il Veneto, considerata "zona rossa" ancora prima delle ultime disposizioni governative, di fatto rinunciando a partecipare al match. Nel pomeriggio, il Cosenza ha fatto sapere che si riserva la scelta di prendere eventuali provvedimenti.
Di questo, rispondendo a specifica domanda, ha parlato anche il presidente del Frosinone Maurizio Stirpe nell'intervista rilasciata all’emittente ExtraTv: "Io avrei accettato le ragioni del giocatore. Ci stanno tutte quelle ragioni. Se uno si sente minacciato nella integrità della sua salute da comportamenti che possono mettere a repentaglio la propria sicurezza e la sua salute non vedo perché bisogna negare questo diritto al calciatore stesso. Noi pensiamo a calciatori come a semidei, invece sono uomini come noi. Ed hanno i loro timori, le loro passioni. Secondo me fa male il Cosenza a deferire i calciatori”.

Si guarda poi alla sua squadra: "Si deve fare una valutazione: abbiamo pagato a caro prezzo le prime 6 partite della stagione. Se guardate l’andamento, il Frosinone ha una media di 2 punti a partita che se la rispetti per tutto l’anno ti porta ad essere è promosso. Bisogna guardare questa parte del bicchiere del Frosinone. Se parliamo della parte iniziale qualcuno può storcere la bocca. Il Frosinone è stato capace di due serie importanti. Ma questo è un campionato difficile, tanti ambiscono e tanti club sono strutturati. E alla fine tre salgono ma almeno una buona dozzina di squadre meriterebbe di raggiungere lo stesso obiettivo. Bisognerà avere la fora di arrivare fino alla fine. Io penso che siamo strutturati bene, dobbiamo recuperare tutti gli infortunati. Dopodiché vedremo, se ci sarà la possibilità di potercela giocare ce la giocheremo”.


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