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Prandelli su Pirlo e Aquilani: "Hanno passione e idee. Sono due allievi di talento"

di Tommaso Maschio

Intervistato dall’edizione genovese de La Repubblica il tecnico Cesare Prandelli ha parlato in vista della sfida fra Sampdoria e Pisa in cui si scontreranno due giocatori che ha allenato, e che possono dirsi suoi allievi ("di talento"), come Alberto Aquilani e Andrea Pirlo: “È vero, sono stati due centrocampisti complementari. Pirlo era un organizzatore, un regista puro. Pochi giocatori al mondo vedevano il calcio come lui. Da fermo calciava la palla senza limiti di spazio e disponeva di una grande personalità. Era un leader non solo tecnico. Aquilani sarebbe perfetto adesso, un talento puro, mi piaceva soprattutto quando tagliava il campo e diventava una punta aggiunta”.

Prandelli poi si sofferma sul loro nuovo ruolo: “Hanno grande passione e certamente sapranno trasmettere idee di gioco. Andrea ha più esperienza, Alberto ha, però, maturato un passaggio fondamentale a livello giovanile. Non c’è una regola per diventare un bravo allenatore, ma nel vivaio si possono proporre novità, cementare le idee. Diventa una base importante, che ti accompagna sempre. Non sono anni persi, metti le basi del tuo lavoro. - continua l’ex ct azzurro – La Samp di Andrea ha avuto tante difficoltà, per inesperienza, una situazione complicata, dove si parlava poco di calcio. Mancano due-tre giocatori di spessore”.

Infine un pensiero sul campionato di Serie B nel suo complesso: “Mi piace e la seguo spesso. Cerco sempre di vedere le partite da allenatore e finisco per tifare quelli che giocano meglio. Noto un’evoluzione, si stava esasperando il concetto di possesso palla, adesso si cerca di mischiare, alternando qualche verticalizzazione veloce. In generale, i sistemi di gioco rigido sono sempre delle gabbie, ma nel calcio serve anche l’imprevedibilità”.


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