.

Vieri: "Eriksson mi fece scoppiare a ridere. Alla Lazio perdemmo uno Scudetto non so come"

di Alessio Del Lungo

Christian Vieri, ex attaccante tra le altre di Inter, Milan e Lazio, ha raccontato alcuni aneddoti legati al suo passato biancoceleste: "Eravamo una squadra super. Abbiamo perso uno Scudetto non so come. Eravamo nettamente i più forti di tutti, e quell’anno mi feci anche male al ginocchio e non giocai nei primi tre mesi. Noi perdemmo il campionato all’ultima giornata, poi vincemmo l’ultima Coppa delle Coppe a Birmingham. Un anno incredibile, tutto bello nella città più bella del mondo. Quell’anno, da quando rientrai, la Lazio faceva delle partite incredibili".

Che personaggi c'erano in quella Lazio?
"Boksic è il mio idolo, una simpatia unica. Ero sempre in giro con Pancaro, Okon, Almeyda, Conceicao, Stankovic, Mancini. Gli dicevo: ‘Hai fatto far gol a tutti, solo con me non ci riesci?’. Lui rideva, mi ha dato una palla in un anno. Poi c’era Salas… Eravamo un grande gruppo, grandi risate. Poi c’era il grande Sven (Eriksson, ndr) che era sempre molto pacato. Fine primo tempo di una partita, entrò negli spogliatoi arrabbiato. Ma lui non si arrabbiava mai. Sbatté i pugni sul tavolo e fece: 'Cavoli, ragazzi!'. Io sono scoppiato a ridere. Era di una carineria incredibile, una grande persona. Quell’anno perdemmo lo Scudetto all’ultima giornata, ma lo avevamo già perso alla giornata prima con il pareggio a Firenze. Poi ci fu la gioia incredibile della coppa, i tifosi della Lazio mi scrivono ancora dopo 20 anni".


Altre notizie