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Un altro capolavoro di De Rossi, la Roma spacca il Brighton: 4-0 e qualificazione ipotecata

di Andrea Losapio

Se doveva essere un esame di maturità, si può dire che Daniele De Rossi lo ha sorpassato a pieni voti, mentre De Zerbi viene rimandato a settembre. Forse, sempre che arrivi in zona Europa, visto il nono posto attuale del suo Brighton. L'allenatore giallorosso a inizio partita ha spiegato come il blasone non finisca in campo, ma è evidente che l'esperienza fra le due squadre è talmente grande che si è vista tutta. Poi da una parte ci sono Dybala e Lukaku, finalmente tornati sui propri livelli, dall'altra una banda di ottimi giocatori ma che non sono mai stati in una big a lottare per grandi traguardi.

La differenza non è tutta qui, va detto. Daniele De Rossi ha trovato la quadratura, un portiere titolare sacrificando un altro con pedigree. Poi ha rivisto il suo capitano, Pellegrini, epurato o quasi da Mourinho. Infine ha cambiato l'idea di gioco: un altro forza quattro, dopo la grande vittoria con il Monza. Insomma, una settimana da ottavo Re di Roma, con una conferma più vicina.

La Roma ha svoltato subito grazie ai grandi problemi difensivi del Brighton, incapace di mantenere la concentrazione quando i ritmi si abbassano. Così Paredes, in versione Tom Brady, manda in mezzo alla difesa per un Dybala che passa davanti a Igor e sfrutta la posizione sbagliata di Lamptey per presentarsi di fronte a Steele, sterzatre sul sinistro ed esultare dopo il check del Var. La squadra di De Rossi, trovato il vantaggio, invece di puntare al raddoppio prova a difendere, un po' come succeda con Mourinho. Fase difensiva con tutti i giocatori nella propria trequarti e Adingra che spesso punta Celik e mette in mezzo per Welbeck: una volta c'è il palo - per deviazione di Ndicka sul cross - l'altra volta Svilar a salvare. Nel finale di frazione è Lukaku, per gentile concessione di un Dunk disastroso, a trovarsi di fronte a Steele e freddarlo per il 2-0.

De Zerbi capisce la malaparata, toglie Enciso per Ansu Fati e cerca di dare peso all'attacco. Ma è la difesa il problema: Steele salva su Lukaku - come aveva fatto dopo centocinquanta secondi - e la sensazione è che possa esserci ancora spazio per fare male. Gli inglesi trovano un fraseggio migliore con l'ex Barcellona in avanti, Welbeck in contropiede spreca malamente da pochi passi, mentre El Shaarawy sbaglia il dosaggio del cross con Pellegrini tutto solo in mezzo all'area.

Non sbaglia poco dopo, sugli sviluppi di un calcio d'angolo, quando serve con il contagiri Gianluca Mancini. Posizione dubbia di partenza per il difensore della Roma che, in allungamento, va a depositare il 3-0. Il Var, dopo un controllo, conferma la bontà della scelta dell'arbitro. Sulle ali dell'entusiasmo arriva subito anche il poker, con Cristante che insacca da pochi passi un'azione celestiale sulla sinistra fra El Shaarawy e Spinazzola. Il 4-0 non cambia più. La Roma ha un piede e mezzo ai quarti di finale. Meritatamente.


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