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TMW - Rummenigge: "Pavard voleva solo l'Inter. Felice che il gol di Thuram sia paragonato al mio"

di Simone Bernabei

Dopo l'intervento sul palco al Festival dello Sport di Trento, Karl-Heinze Rummenigge ha parlato anche ai microfoni dei cronisti presenti:

Il gol di Thuram nel derby simile al suo nel derby?
"Un gran bel gol, sono contento che sia stato paragonato, significa che entrambi sono stati belli per la tifoseria dell'Inter. Sono felice per lui, in Germani aha fatto bene e sono contento che stia facendo una buona stagione".

Lautaro e Thuram sembrano trovarsi bene insieme...
"Sembra che stiano bene insieme, stanno giocando bene. Lautaro ha fatto anche il record di 4 gol in un tempo. Lautaro è un grande giocatore, Thuram è quello che ha sostituito Lukaku e sta facendo bene".

L'Inter può competere sia in Italia che in Europa?
"Spero di sì, spero riesca a vincere lo Scudetto. Ha una squadra buona, ma deve correggere il perdere punti con le piccole come col Bologna. Certe partite devono essere vinte per portare a casa il campionato".

Un giocatore che le piace in Italia?
"Ce ne sono tanti, ma non faccio nomi altrimenti creo casino e non voglio. Il campionato italiano ha certe società con grandi nomi, ma è risaputo che in Italia chiedono tanto i club. Mi auguro che sia un bel campionato, sperando che poi vinca l'Inter".

Pavard può fare la differenza? L'Inter lo ha pagato tanto...
"L'Inter non ha pagato tanto, ha pagato il prezzo giusto. Ha preso un giocatore che ha vinto il Mondiale, che è stato in Qatar, ha giocato 4 stagioni nel Bayern vincendo 4 campionati e la Champions. L'Inter ha preso un giocatore di grande valore".

Ha insistito lui per la cessione all'Inter?
"Sì, lui voleva andare all'Inter, era la sua scelta. Voleva giocare interno in difesa, da noi con De Ligt, Upamecano e Kim non poteva. Alla fine ci siamo messi d'accordo con l'Inter, col mio amico Marotta. Alla fine sono stati contenti tutti, Pavard è un giocatore di grande valore".

La mentalità ed i cambi nel modo di lavorare dei giovani?
"Come per la vita, è cambiato anche il calcio. L'educazione ai miei tempi era molto importante, quando sono arrivato all'Inter a 18 anni e ho visto per la prima volta Beckenbauer e Muller gli davo del lei... C'era più rispetto, ogni tanto serve che i leader della squadra aiutino ad educare i giovani perché spesso arrivano con dei guadagni molto alti essendo delle promesse. Ai miei tempi non succedeva. Oggi è più facile diventare giocatori ben pagati ma è più difficile diventare delle stelle".


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