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TMW RADIO - Mancini si è dimesso, Pochesci: "Si torni al calcio italiano: difesa e contropiede nel DNA"

di Gaetano Mocciaro

Intervenuto ai microfoni di TMW Radio, Sandro Pochesci ha commentato la sorprendente notizia delle dimissioni di Roberto Mancini da commissario tecnico della Nazionale.

"C’è qualcosa di strano in questa situazione, perché pochi giorni fa erano state fatte tutte le scelte dello staff. In ogni caso è il momento della ricostruzione per la Nazionale, che dev’essere ricostruita con gente di calcio. Servono figure come Totti, Del Piero, Maldini e Baggio. Basta con la politica, serve passione, perché l’Italia intesa come squadra non è dei politici. Io rivoglio i miei simboli".

Sulle tempistiche dell'addio
Rispetto profondamente le dimissioni di Mancini, ma le dimissioni dovevano arrivare il giorno dopo la mancata qualificazione ai Mondiali. In ogni caso non dev’essere l’unico, perché anche a Coverciano serve gente nuova.
Personalmente voglio rivedere i Bearzot, i Vicini o i Valcareggi, ma serve coraggio".

Chi al suo posto?
"Tra Conte e Spalletti sceglierei quest’ultimo, perché è un allenatore che ha fatto tutto e in condizioni più complicate in carriera rispetto al primo, che tra l’altro CT lo è già stato. Penso però che all’Italia serva più un selezionatore, come Ancelotti o Ranieri".

Sulla linea da seguire
"Lancio un appello: torniamo al calcio italiano, non scimmiottiamo gli altri. Difesa a riccio e contropiede è sempre stato il nostro dna. Leviamo inoltre i gli allenatori che fanno fare gli schemi ai bambini di sette anni. Bisogna insegnare nei settori giovanili i fondamentali, perché è da lì che si deve ripartire".


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