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TMW - I racconti dei protagonisti: “Vierchwood, il Perugia e l’addio lampo per il Milan” Retroscena D’Amico

di Alessio Alaimo

Anno 1996. “Assistevamo Pietro Vierchowod, che aveva appena vinto la Coppa dei Campioni con la Juventus ed era in scadenza di contratto”, ricorda per i I racconti dei protagonisti di TuttoMercatoWeb Andrea D’Amico “Avevamo firmato con il Perugia di Gaucci, all’inizio del ritiro Pietro che era abituato ad allenamenti precisi e maniacali, non si trovava molto bene e ogni tanto quando parlavamo mi manifestava la sua insoddisfazione professionale”. Un amore mai nato tra Vierchowod e il Perugia, bisognava trovare una soluzione. “Leggendo la Gazzetta dello Sport - ricorda D’Amico - notai che Baresi si era rotto il braccio. Chiamai Braida e gli dissi che avevo la soluzione: Pietro. Dopo poco mi chiamò Galliani e mi invitò a cena. Trovammo l’accordo. Ma bisognava svincolarsi dal Perugia. Così Pietro chiamò Gaucci e gli disse che aveva intenzione di andare via perché umanamente non se la sentiva di continuare. Presi la macchina e andai da Gaucci e Pieroni che trovai davanti alla porta e sapeva che non avremmo mai risolto senza avere un’altra squadra. Così mi disse ‘ti do la risoluzione se mi dici dove va’. Chiaramente non potevo dirgli che saremmo andati al Milan. Mi diede la risoluzione, tornai verso Milano e intanto la voce si era diffusa anche tra i giornalisti perugini e arrivò anche a Gaucci che cercò di bloccare il passaggio. Alla fine grazie comunque Vierchwood diventò rossonero grazie a questa intuizione. Quell’anno risultò comunque uno dei migliori. Pietro - ricorda il suo ex agente - ha chiuso la carriera a quarantuno anni a Piacenza in Serie A e di lui ho il ricordo di una persona eccezionale e - conclude Andrea D’Amico - un giocatore fantastico”.


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