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Ti rivedi un po' in Gosens? Ruggeri: "Provo a rubargli l’inserimento sul secondo palo"

di Tommaso Bonan

"Quando ho capito di essermi preso davvero l’Atalanta? Ho segnato a Lisbona e mi è passato davanti agli occhi tutto: gli anni nel vivaio, l’esordio, l’esperienza a Salerno, gli infortuni. Ci ho messo del mio per non mollare mai, per sfruttare ogni chance. E Gasp ne dà a tutti". Parla così l'esterno nerazzurro Matteo Ruggeri, a La Gazzetta dello Sport, commentando la stagione che lo vede protagonista (in campo in 31 partite sulle 38 giocate dall’Atalanta).

Il “regalo” migliore di Gasp?
"Mi ha insegnato la spensieratezza nel giocare, è più facile che mi dica “Vai, vai”, che “Stai, stai” (non a caso a Zingonia lo chiamano Forrest Gump). Questo dà valore anche al piede: il sinistro è sempre stato sensibile, però magari ero più “legato”, rischiavo meno la giocata, il cross".

Si rivede un po’ in Gosens?
"Provo a rubargli l’inserimento sul secondo palo: devo migliorare i tempi di gioco, posso segnare di più. Ma anche un assist non mi soddisfa meno, anzi".


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