.

Strefezza ricorda i primi anni in Italia: "Alla Lazio, con Inzaghi, mi hanno detto che ero basso"

di Daniel Uccellieri

Gabriel Strefezza si è preso il Como. Due gol in due giornate e sabato c'è lo scontro d'alta classifica con il Palermo, la prima squadra italiana dell'esterno offensivo dei lariani. Un inizio difficile in Italia per Strefezza, 169 centimetri di altezza, considerato troppo basso per giocare ad alti livelli: "Era il 2016, ero arrivato dal Brasile a 18 anni, ho fatto due settimane con la Primavera. Ma è stato alla Lazio, con Inzaghi, che mi hanno detto che ero basso. Sono rientrato in Brasile, ho completato i documenti e Vagnati mi ha chiamato alla Spal".

A Palermo si è già vendicato con la Cremonese: 31 agosto 2018, ricorda quel gol?
"Sono entrato, prima palla toccata e gol. Finì 2-2. Così hanno capito chi è Strefezza. Con il Palermo sarà una partita dura, ma noi ci siamo".

Dicono che è un brasiliano atipico, poco esuberante
"L'allegria c’è sempre. Se sei felice le cose vanno bene. In fondo gioco a calcio, faccio una cosa bellissima e cerco di farla al meglio, così i risultati arrivano. Ho sempre guardato CR7, come lavora, come si gestisce. Oppure Mertens, Dybala e Pedro, quelli che mi assomigliano di più".

Mister Fabregas?
"Avere un campione così come allenatore è di grande aiuto. Mi ha consigliato come guardarmi alle spalle e puntare la porta".


Altre notizie