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Sarri attende la sua Lazio al varco: l’esame Cagliari è più difficile della Champions

di Riccardo Caponetti
Fonte: Dall’inviato a Roma

Subito dopo il triplice fischio di martedì con il Celtic, ha subito spostato l’attenzione sul Cagliari. Perché Maurizio Sarri, che non aveva dubbi sull’atteggiamento della sua Lazio in Champions, teme invece la poca continuità mentale del gruppo biancoceleste nelle partite non di cartello. Un difetto atavico, evidente l’anno scorso quanto in questa stagione. Lo ha detto anche Lotito nei giorni scorsi: “La squadra deve combattere e giocare determinata. Ha fatto male con le squadre abbordabili e bene con le big, c'è qualcosa a livello mentale”.

Questa è la spiegazione migliore per capire l’andamento negativo della Lazio in campionato, che non faceva così pochi punti (17 in 13 giornate) da 10 anni. La partita di domani può essere una trappola, così come quella a Verona contro l’Hellas di sabato prossimo. Guai a sottovalutare Ranieri. “Le somme le tireremo con il Cagliari”, ha detto martedì Sarri che oggi vuole vedere la stessa concentrazione e aggressività della Champions. Non avrà a disposizione Casale, Romagnoli e Zaccagni, assenti nelle ultime due uscite: la speranza è di riaverli al Bentegodi tra una settimana, in un altra gara ad alto rischio per la Lazio.


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