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Rado sul Bologna in Coppa Campioni '64: "Un doppio lancio di monetina ci estromise"

di Simone Lorini

Rino Rado - portiere classe ’41 che veste la maglia del Bologna dal 1960 al 1966 - era il vice di William Negri, parla dell'ultima gara giocata in Coppa Campioni dal Bologna alla Gazzetta dello Sport: "Era un Anderlecht forte. Aveva Van Himst ma anche altri otto nove nazionali. Sia chiaro, noi non eravamo affatto male eh... All’andata, a Bruxelles (il 9 settembre ’64, ndr), ci fregarono col fuorigioco".

Che allora era tattica aliena.
"Salivano sempre e Nielsen rimaneva sistematicamente fregato. Noi, in Italia, eravamo abituati a giocare col libero o comunque con un uomo di copertura. Loro no, erano in linea e in quella prima partita che finì 1-0 per loro ci misero in “offside”, non scherzo, quindici o venti volte. Però resistemmo: considerando tutto il risultato fu anche buono per il ritorno anche se Nielsen stesso e Pascutti si mangiarono dei gol".

Il ritorno (7 ottobre) vi sorride ma non abbastanza.
"Ma sa cosa succede prima di quella seconda gara? Che, scoperta la loro di capacità di metterci fuori giri e fuorigioco, Bernardini passa tutti i giorni a istruire gli attaccanti e segnatamente proprio Nielsen a fare due passi indietro e ripartire per evitare la trappola. Vinciamo 2-0 ma poi negli ultimi minuti prendiamo gol da Stockman. Si va in campo neutro.

Perani e Nielsen sbagliarono due gol, ma in difesa fummo perfetti. Zero a zero. E lì l’arbitro estrae la monetina. Io ero in tribuna, al Camp Nou: il primo lancio fu tendente alla nostra parte, ce lo disse Pavinato. Ma la monetina venne ritenuta di taglio e l’arbitro ripetè. Cosa successe? Che vidi le maglie bianche esultare. E tutto finì...".


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