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Perché parlare di progetto quando bastano quattro partite per l'esonero?

di Andrea Losapio

Perché parlare di progetto a lungo termine quando bastano quattro partite per decidere un esonero? Daniele De Rossi ha firmato un contratto triennale solamente tre mesi fa, dopo avere vinto solamente una partita su sette nel rush finale, senza centrare la qualificazione in Champions. Può bastare per decidere di chiudere il rapporto con chi è sostenuto dai tifosi e che sembrava potesse agire da parafulmine? Il rischio che ci fossero due figure forti oramai allo scontro era diventato sistemico, quasi impossibile da recuperare.

La posizione della società, guidata dall’AD Lina Soloukou, rimanda all’estrema preoccupazione per l’inizio della stagione della Roma: De Rossi esonerato esclusivamente per i risultati negativi, alla luce degli investimenti della società il club teme di restare fuori dalla Champions, obiettivo ritenuto irrinunciabile. La decisione è stata presa dopo l’analisi dei dati negativi del cammino di queste prime quattro giornate.

In realtà nelle ultime due partite De Rossi aveva pareggiato con la Juventus, 0-0, poi la beffa all'ultimo minuto con il Genoa. Però nei giorni scorsi i Friedkin avevano fatto filtrare una discreta fiducia nel proprio allenatore, salvo poi ritornare sui propri passi. I modi e i tempi non combaciano e probabilmente l'ultimo scontro di ieri ha portato alla rottura. Vedremo in che termini.


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