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Pellegrini: "Bisogna giocare bene per far cambiare idea alle persone. Sono orgoglioso del gruppo"

di Debora Carletti

Dopo il beffardo pareggio contro l’Athletic Bilbao all’Olimpico, Lorenzo Pellegrini e la Roma si apprestano a vivere la prima trasferta di Europa League. Domani sera i giallorossi affronteranno l’Elfsborg, e alla vigilia dell’incontro il capitano parlerà in conferenza stampa dalla Boras Arena.

19.30 - Inizia la conferenza stampa

Che momento stai vivendo?

"Domani è una partita importante perché fa parte di un percorso che stiamo facendo per cui lavoriamo col mister e con lo staff per riportare l'entusiasmo che nelle prime partite non è andato dove noi volevamo. Domani è una partita fondamentale. Bisogna lavorare forte ma con il sorriso come facciamo in questi giorni. Per quello che riguarda me e Bryan è sempre il campo quello che fa dare giudizi e ti fa risollevare da un momento brutto. Alla fine è bello così ed è normale essere giudicati e criticati perché il momento è difficile. Ripeto alla fine è sempre il campo che ti aiuta a risollevarti insieme al fatto di sentirsi importanti nel gruppo. Nella famiglia di Trigoria".

Cosa è successo nel giorno dell'esonero di De Rossi?

"Non penso che sia una mancanza di rispetto nei confronti di mister Juric essere stati tristi il giorno dell'addio di De Rossi. Lui quando è arrivato ha capito che era un momento triste per noi. Lui ha trasformato la nostra tristezza in voglia di fare le cose. Per quanto riguarda quel giorno lì, come potete immaginare, io non sono uno da pagliacciate, ma sono uno che è abituato a dire la verità. Quindi quel giorno ho detto quello che pensavo. Sono successe tante altre cose per cui non è stata richiesta la mia verità. Io ho tanta stima per Daniele e il suo staff perché secondo me sono un grande gruppo. Ora si va avanti perché la Roma va sempre avanti, davanti a tutto. Ora siamo stati fortunati a trovare ancor prima di un professionista un uomo che ha saputo capire la tristezza del momento e a farla tornare sulla giusta via.
La fascia da capitano? Per me è importante sempre non solo quando la metti la domenica, ma quando aiuti anche i tuoi compagni in difficoltà. Io non smetterò mai di aiutare i miei compagni fino a che posso. La fascia è una cosa che tu hai dentro. Questo è un gruppo vero e io sono orgoglioso"

Cosa ne pensi dei striscioni e delle proteste dello stadio?

"Ora l'importante è giocare bene in modo da far cambiare l'idea alle persone. Io non ho niente da recriminare. Credo che solo con le prestazioni e i risultati questo cambierà".

Vi aspettavate questa crescita di Niccolò Pisilli?

Secondo me Niccolò è un ragazzo d'oro di un'umiltà incredibile. Viene in campo e si allena in ogni minimo dettaglio. E' un giocatore forte, moderno, sa giocare il pallone, sa inserirsi, e poi fa gol, che è un'altra cosa importante. Penso che tutto dipenda da lui la crescita che avrà. Vederlo segnare ed esultare è un'emozione incredibile per tutti noi. Sia perché ci ha fatto vincere la partita sia perché mi ricorda qualcosa che ho vissuto. Ed è bello vederla in un giocatore come lui".

19.57 - Finisce qui la conferenza stampa


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