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Milan, Kjaer: "Eriksen? A parole non posso descrivere quei momenti. E' stato istinto"

di Niccolò Pasta

Nel corso di una lunga intervista concessa a Tv2 Sport, Simon Kjaer, centrale del Milan, ha rivissuto l'incredibile cavalcata della Danimarca all'Europeo, affrontando anche il tema Eriksen e il suo miracoloso salvataggio in campo: “Quel momento non può essere descritto. Solo con parole come "terribile" e "incomprensibile". E quelle parole non bastano affatto. Non c'erano pensieri dietro le mie azioni. È stato istintivo. Abbiamo fatto tutti il ​​possibile per aiutare. Un terribile, terribile momento. La cosa più importante per me ora è che Christian stia bene”.

Sul cammino all’Europeo: “Non è stata solo la partita contro il Belgio, ma anche le successive partite nazionali che sono state molto difficili da affrontare proprio intorno all'inno nazionale. È sempre bello stare in piedi e cantare lì. Per il suo paese - e con il suo paese. E questo ha significato ancora di più per me come leader negli ultimi cinque anni. Ma questo era difficile, molto difficile. La finale? Proprio in quel momento ero sopraffatto dalla fatica, dalla stanchezza, dalle emozioni e dalla dura consapevolezza che ormai era finita. Ancora oggi sono infastidito dal calcio di rigore in semifinale che ci ha fatto uscire. E sarò sempre dispiaciuto per non essere arrivato in finale.
Abbiamo la migliore nazionale in questo momento, in tutti gli anni in cui sono stato. Senza dubbio. E credo che possiamo costruire e migliorare ancora”.


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