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Locatelli: "Al Milan mi dissero che non ero più importante per loro: tornai a casa piangendo"

di Simone Lorini

Nel corso della intervista ai canali ufficiali, Manuel Locatelli, centrocampista del Sassuolo, ha analizzato il momento in cui ha lasciato il Milan, una svolta importante per la sua carriera: "L'attimo in cui mi hanno detto che non facevo più parte del progetto è stato devastante. Su una panchina di Milanello i dirigenti mi dissero che non ero più importante per loro, è stato veramente devastante. Ho fatto il tragitto in macchina piangendo. Andai dalla mia ragazza e piangemmo insieme, poi chiamammo i miei genitori. Fu devastante ma mi ha aiutato, perché in fin dei conti anche io avevo bisogno di cambiare”.

Il primo viaggio per Sassuolo?
"Arrivare qui, da Milano, che penso sia la città più bella d'Italia, qui invece ci sono molte aziende, non è stato facile. La mia fidanzata ha la capacità di farmi pensare ad altro, più della tensione di arrivare qui abbiamo parlato di altro. Il primo impatto non è stato positivo. Eravamo al Ricci. Il centro non era il top come quello di adesso, e questo mi ha aiutato perché al Milan avevo sempre tutto e subito, ho sempre visto tutto facile sin dalla tenera età. Il centro non era al top ma la cosa bella che ti rimane sono le persone che ci lavorano perché anche se il centro non era il massimo della disponibilità, della capienza, di tutto, le persone ti entrano nel cuore".

I compagni?
"Boateng è venuto da me, mi ha abbracciato dicendomi di dimostrare quello che sono, finalmente sei qui. Mi ha parlato il mister, portandomi nel suo ufficio. Sono stato accolto bene da tutti. Già da subito l’impressione è che ci fosse un grande spogliatoio”.


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