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Lazio-Roma, il derby dei silenzi. E Mou recupera Pellegrini per la panchina

di Dario Marchetti

C’è un confine sottile che separa i racconti di campo da quelli di cronaca e tutti si augurano di poter vivere solo i primi nel derby di domani tra Lazio e Roma. L’attenzione, però, sarà comunque massima perché all’Olimpico sono previsti in oltre 60mila con le strade limitrofe all’impianto che verranno controllate già dal mattino. Diversi i punti di pre filtraggio per le due tifoserie con che sugli spalti sono pronti a dar spettacolo. In programma, infatti, due coreografie, una per parte, con la speranza, anche del ministro per lo sport e per i giovani, Andrea Abodi, che ci si limiti a questo, senza travalicare in cori di matrice religiosa, razzista o antisemita. Da giorni, però, nelle chat del tifo giallorosso è diventato virale un coro antisemita per Azmoun, mentre va ricordato come sulla Nord penda ancora la diffida del Giudice Sportivo scaturita proprio dal comportamento tenuto nell’ultimo derby con la Roma.

Per questo qualora dovessero essere ravvisati nuovi cori di stampo razzista verrebbe chiuso il settore biancoceleste nella prossima giornata casalinga. Insomma, come detto il confine da non travalicare è sottile, così come poca è la distanza che separa le due squadre. Appena un punto con la Roma avanti alla Lazio, nonostante gli umori siano ben diversi. Perché se i biancocelesti hanno potuto sfruttare la Champions League per rimettersi in carreggiata, lo stesso non possono dire i giallorossi, reduci dalla disfatta di Praga che ha dato il via alla strategia della tensione di Mourinho. Prima l’accusa di mancanza di professionalità, poi il silenzio stampa indetto ai suoi calciatori e anche a se stesso nel giorno della vigilia dove la conferenza stampa del portoghese è andata deserta. Stessa scelta per Sarri, quasi a voler stemperare gli animi che nei giorni prima si erano surriscaldati con i due tecnici protagonisti di un botta e risposta a distanza. Troppo importante per entrambe concentrarsi sul campo e per questo in settimana a Trigoria è tornato anche Dan Friedkin, mentre Claudio Lotito ha assistito alla rifinitura a bordo campo. Due presidenti diversi, ma con lo stesso obiettivo vincere il derby e andare la prossima stagione in Champions League.

Per farlo si affideranno alle scelte dei due tecnici e se Mourinho (che questa sera terrà tutti in ritiro a Trigoria) recupera Pellegrini per la panchina, Sarri potrà contare su Marusic e Casale. Poi la sfida tra i due attacchi con la coppia Dybala-Lukaku da una parte e il tridente, privo di Zaccagni, ma con Immobile, Pedro e Felipe Anderson, dall’altra. A gioire negli ultimi due derby sono stati i secondi, con due partite indirizzate dagli errori di Ibanez. Ciò non toglie che il trend di José nelle stracittadine dal suo arrivo nella Capitale sia tutt'altro che Special, avendo vinto appena una gara contro la Lazio delle quattro giocate. Vietato sbagliare dunque domani, ma lo stesso vale per Sarri, costretto a inseguire una zona Champions sfuggita via dopo un inizio di stagione altalenante per via anche di una Champions League che sta sottraendo energie mentali e fisiche alla squadra. Ma nel derby tutto questo conta poco, vale solo la legge del campo e del più forte.


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