.

Lazio dall’attacco spuntato, ma le due punte per Sarri non sono la soluzione

di Riccardo Caponetti
Fonte: Dall’inviato a Roma

L’emblema delle difficoltà e dell’inizio di campionato deludente della Lazio è la sostituzione di Sarri a 10 minuti dalla fine domenica contro l’Inter: fuori un esterno, Felipe Anderson, dentro un centravanti, Castellanos per far coppia con Immobile. I due provano a dialogare, ci riescono bene anche in un paio di occasioni, ma la prestazione non è indicativa: pochi minuti dopo l’ingresso dell’argentino Lazzari è stato infatti espulso e manda all’aria ogni progetto laziale.

La scelta di Sarri fa riflettere. Al massimo un paio di volte, nel triennio laziale, il tecnico aveva giocato con due centravanti insieme. Ecco perché è emblematica la scelta di domenica. Visto lo scarso rendimento sotto porta della Lazio (16 gol in 16 giornate in campionato) è lecito pensare che la mossa delle 2 punte, nata dalla disperazione del momento, possa essere una soluzione temporanea per uscire dalla crisi. E sbloccare le armi offensive dei biancocelesti magari già domani a Empoli. Sui social se ne parla, nelle radio i tifosi chiedono di trovare qualche strada diversa dal 4-3-3, i cui schemi in attacco vengono facilmente neutralizzati soprattutto per lo scarso rendimento dei singoli: Immobile ha realizzato 4 gol in A, Felipe Anderson, Castellanos e Pedro uno mentre Zaccagni due.

Insomma qualcosa di nuovo va fatto, se non a livello tecnico-tattico dal punto di vista mentale. Comunque sia, la soluzione non sarà le due punte insieme. Almeno dall’inizio, stando a quanto ha ribadito Sarri domenica in conferenza stampa post partita: «Le due punte possono andare bene in questi finali di partita, sì, quando serve un istant team. Immobile e Castellanos però non mi sembrano neanche due attaccanti che possono giocare insieme per caratteristiche». Domani al Castellani, dunque, toccherà di nuovo solo a uno tra Ciro e il Taty.


Altre notizie