.

L'endorsement di Andrea Agnelli a Maurizio Sarri e a Fabio Paratici

di Marco Conterio
Fonte: dal nostro inviato a Lione, Francia

Quello di Andrea Agnelli è ben più che un endorsment nei confronti di Maurizio Sarri. E le parole su Pep Guardiola, "sarebbe un'eresia dire che nessuno ci pensa", non vanno certo a intaccare questa convinzione. Perché a Guardiola pensa chi pensa a Messi, chi pensa a De Bruyne, chi pensa a Neymar, chi pensa alle cose belle, ai sogni grandi. Maurizio Sarri è stata una scelta ponderata e di filosofia, la lunga intervista a Radio 24 da parte del numero uno della Juventus non nasconde ma racconta un progetto. Un'idea. "Volevamo Sarri, abbiamo preso Sarri".

La possibilità che l'emittente ha avuto di dialogare con il presidente bianconero, in una delle rare occasioni in cui è possibile mettere a nudo i grandi del calcio, è una perla che ha permesso di raccontare meglio questa Juventus. Di capire che Fabio Paratici non è a rischio, come già sapevamo, ma sottolineare è un'arma preziosa nell'era dei complotti. Che la speranza di Agnelli è che la Juventus attragga sempre più campioni ma che al contempo sia anche il volano per una Serie A sempre più competitiva. Che il mercato è nelle mani dell'area sportiva ma che il budget, "la bocca di fuoco", è decisa dall'alto. Che la Champions resta la chimera, il desiderio, ma che non deve essere un'ossessione ma un sogno. Che tutto, o almeno tanto, è nei piani e poi gli inciampi sono umani e imponderabili. Ma che in questa strada c'è Sarri, per tre anni. La via di un ciclo. Così parlò Agnelli.


Altre notizie