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Inter, il buio cala in fretta. Contro il Dortmund serve attenzione

di Alessandro Rimi

Dalle difficoltà, passano i grandi successi. A Reggio Emilia però di difficoltà l’Inter ne ha mostrate anche troppe. Conte aveva un po’ di febbre, sperava di cavarsela con una passeggiata e invece è tornato a casa quasi senza voce e con qualche linea di influenza in più. Alle doppiette di Lautaro e Lukaku, hanno fatto da contraltare i tanti errori di movimento difensivi: Biraghi è lento e spesso perde l’uomo, Barella è in ritardo nella lettura e nel conseguente ripiegamento, Handanovic si muove poco e male, Skriniar sembra svogliato e timoroso nel contrasto, Bastoni ha personalità ma ancora tanto da imparare. E se è vero che la difesa dell’Inter resta la seconda migliore in Serie A (7 reti subite, al pari di Juventus, Cagliari e Verona), lo è altrettanto il calo fisico e mentale spesso evidenziato nell’ultimo quarto d’ora di gara. Contro Barcellona e Juventus, gli uomini di Conte hanno subito il gol del ko proprio nei quindici minuti finali. Al Mapei Stadium, il Sassuolo ha segnato gli ultimi due gol proprio al tramonto della partita. Segno che il gruppo, sotto pressione, a un certo punto si sfalda e diventa improvvisamente vulnerabile. Di certo c’è che il muro di inizio stagione è un po’ meno indistruttibile. Fra due giorni a San Siro arriva il Dortmund di Reus e Paco Alcacer (?). I tedeschi sanno fare male, ecco perché un po’ di attenzione in più non guasterebbe.


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