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Il caso Arrivabene: dopo il rigetto del ricorso il suo fascicolo può finire al Tar del Lazio

di Simone Bernabei

Uno dei casi più complessi da leggere dopo la sentenza di ieri del Collegio di Garanzia del CONI, scrive Tuttosport, è quello legato alla situazione di Maurizio Arrivabene. Il suo ricorso è stato respinto e quindi la condanna a 24 mesi di inibizione è stata confermata. L'ex ad della Juventus, però, è entrato in carica l'1 luglio del 2021, quindi dopo i fatti contestati alla società nell'inchiesta plusvalenze.

Prima di quella data Arrivabene era un "semplice" membro del Consiglio d'Amministrazione e quindi in linea teorica, secondo la difesa, avrebbe dovuto ricevere lo stesso trattamento degli altri consiglieri i cui ricorsi sono stati accolti ieri (insieme a quello di Nedved). In attesa delle motivazioni del Collegio di Garanzia, non è da escludere che l'ex ad con i suoi avvocati possa rivolgersi al Tar del Lazio: l'inibizione oramai non si può più toccare, ma nel caso fosse giudicato innocente in quella sede riceverebbe un risarcimento economico oltre ovviamente all'eventuale riconoscimento di innocenza.


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