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Killer instinct. Per ripetizioni telefonare a Luis Suarez

di Simone Bernabei
Fonte: dall'inviato al Camp Nou, Barcellona

Sembrava una partita particolarmente difficile per gli attaccanti del Barcellona, nel primo tempo. L’Inter chiusa e compatta, brava nel pressing e nella gestione degli attacchi avversari, che non concedeva spazio di manovra allo straordinario tridente catalano. Sembrava, appunto. Perché se è vero che l’Inter nel primo tempo ha mostrato la sua miglior versione, è altrettanto indiscutibile come il Barcellona sia cresciuto esponenzialmente nella ripresa. E quei 35 minuti ai massimi giri sono bastati ai catalani per ribaltare una partita in cui i ragazzi di Conte avrebbero meritato di più.

Impallinati dal Pistolero - Fa pensare, il fatto che durante i primi 45 minuti del match da alcuni settori del Camp Nou partissero fischi e mugugni nei confronti di Luis Suarez. Ovvero colui che ha risolto la partita. “E’ lo strano destino degli attaccanti”, ha chiosato Valverde nel concitato post gara. Ma con un rapido sguardo alle statistiche del Pistolero uruguayano, viene da chiedersi come un giocatore del suo livello possa essere messo in discussione. Fermandoci alle coppe europee, infatti, il classe ’87 ha timbrato il cartellino 49 volte in 95 apparizioni, con una media invidiabile di oltre un gol ogni due partite. Numeri da top assoluto, status che ha confermato anche ieri. Prima una girata volante fantastica dal limite dell’area per il pareggio, quindi una infilzata centrale dopo azione travolgente di Leo Messi per il vantaggio finale. Una prestazione dai due volti, proprio come quella di tutto il Barcellona. Ma che alla fine ha fatto capire a tutti quanto Luis Suarez sia ancora uno dei centravanti più forti, e soprattutto decisivi, in circolazione.


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Martedì 07 Maggio 2024