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Giacomazzi, vice di De Rossi alla Roma: "Credo che Daniele abbia un dono: la comunicazione"

di Tommaso Bonan

Guillermo Giacomazzi, vice allenatore di Daniele De Rossi alla Roma, è stato ospite dei microfoni di Radio TV Serie A: "Con De Rossi ci siamo conosciuti a un pranzo a Roma tramite amici comuni quattro o cinque anni fa. Era tornato da poco da Buenos Aires. Abbiamo avuto subito feeling: stesso carattere, stesso modo di vedere il calcio e il modo di essere. Abbiamo lavorato insieme alla SPAL e ora eccoci qua, nella sua Roma. Lui ha un qualcosa di speciale che lo lega e lo legherà sempre alla Roma e alla città. Te lo fa capire da subito. Lavoriamo molto, non ci rendiamo conto del tempo che passa e spesso guardiamo l'orologio e ci rendiamo conto di essere arrivati a sera. Questo accade quando si fa quello che si ama, il tempo vola e il lavoro non pesa. Credo che Daniele abbia un dono: la comunicazione. È sempre funzionale. Quello che sta facendo con i media non è niente di diverso da quello che fa lui nella vita, è trasparente e limpido. Lui è un top sotto ogni aspetto, il punto di vista comunicativo è uno dei tanti aspetti positivi che ha, ma non è l'unico. È molto forte nella comunicazione con tutti: calciatori, staff, e media".

Il gruppo. "Se riesci a creare l'idea di gruppo velocemente, le fatiche vengono condivise. La soddisfazione e i risultati sono merito dei calciatori, noi proponiamo un lavoro e siamo esigenti sul fatto che i ragazzi lo facciano al meglio. Sono i ragazzi che riconoscono le giocate e decidono; noi dobbiamo far sì che in poco tempo loro sappiano come muoversi e dove trovarsi in campo".

I singoli. "Direi che l'esaltazione delle qualità e delle caratteristiche dei singoli, siano frutto di una ricerca che ogni allenatore deve fare. Io ho giocato tanti anni in serie A e aver fatto il calciatore mi ha aiutato a capire come comunicare con loro e come aiutarli nella cura dei piccoli dettagli. Sono quelli a fare la differenza. Loro sono forti, tanti calciatori che abbiamo in rosa sono molto forti, gli basta un input e loro davvero riescono a fare la differenza. Gran parte del gruppo è fatto di calciatori di altissimo livello. Svilar è un ragazzo che non ha avuto tanta continuità nei primi mesi e quindi abbiamo scelto in un primo momento Rui Patricio, scelta presa in condivisione con lo staff e con lui. Questo fa capire che grande campione sia oltre il campo; poi lo spazio è arrivato".


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