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Garcia allontana le voci di esonero: Kvara-Politano, il Napoli si rialza e convince a Verona

di Pierpaolo Matrone

Sono state due settimane a dir poco complicate per Rudi Garcia, con le parole di Aurelio De Laurentiis che dopo la sconfitta con la Fiorentina sembrava averlo virtualmente esonerato. Ci sono stati anche contatti con altri allenatori, ma alla fine il presidente del Napoli ha deciso di andare avanti con l'allenatore francese. Che adesso quelle voci di addio le allontana, le rigetta, prova a cancellarle rifilando un 3-1 all'Hellas Verona con la doppietta di Kvaratskhelia e il gol di Politano. E soprattutto schierando un Napoli che torna a convincere dal punto di vista del gioco, tanto da ricevere la standing ovation dei tanti tifosi accorsi al Bentegodi.

Pressing e aggressività: parte forte il Verona
Meno di tre minuti di gioco e l'Hellas Verona ha già tre calci d'angolo a referto: sul secondo e sul terzo Dawidowicz prima e Djuric poi svettano nell'area di rigore del Napoli e costringono Meret a intervenire sulle rispettive incornate. Parte meglio dunque la formazione di Baroni, con un pressing altissimo per indurre il Napoli a sbagliare nella costruzione dal basso (come accaduto con la Fiorentina) e un enorme aggressività su ogni palloni, rendendo i duelli fisici una costante della partita.

Diesel Napoli, nel segno degli italiani
Il Napoli ha quattro italiani su undici in campo, due dei quali col passare dei minuti cominciano a salire in cattedra. Raspadori, preferito a Simeone a sorpresa da centravanti al posto di Osimhen, impegna Montipò due volte da calcio di punizione, mentre Politano lo costringe alla parata con un sinistro da fuori. La squadra di Garcia così si sveglia e poco dopo la metà del primo tempo passa proprio con Politano, su assist proprio di Raspadori: la premiata ditta italiana confeziona l'1-0 con lo spiovente del classe 2000 e il sinistro volante e vincente dell'ex Inter, dimenticato da Doig.

Kvaratskhelia sale in cattedra
Da qui in avanti è un assolo Napoli, con tanto palleggio (quasi il 70% di possesso) e un altro paio di conclusioni di Cajuste e Raspadori su cui si fa trovare pronto Montipò. Erano saliti in cattedra Raspadori e Politano, sul finale tocca anche al terzo componente del tridente di Garcia: Kvaratskhelia riceve sul lato corto dell'area, va via a Magnani con una finta e col mancino al vetriolo batte Montipò sul primo palo. A un minuto dal giro di boa gli azzurri si portano dunque sul 2-0 e rimangono totalmente padroni del campo fino al duplice fischio di Abisso. Quando cambia la frazione di gioco, il copione resta immutato. E il protagonista rimane Kvaratskhelia, che dopo dieci minuti di secondo tempo sigla il 3-0 in contropiede, sfruttando un lancio illuminante del solito Politano e rimanendo freddissimo a tu per tu con Montipò.

Il Napoli si rilassa, il Verona rientra in partita
Il tris realizzato da Kvaratskhelia mette in sicurezza il Napoli. Forse anche troppa. Perché dal 3-0 in avanti la formazione di Garcia comincia a concedere parecchio al Verona, che rientra in gara sfruttando un'indecisione del tandem Di Lorenzo-Rrahmani su un cross dalla fascia: Lazovic si ritrova la sfera davanti, in area di rigore, la calcia e realizza la rete della bandiera per l'Hellas all'ora di gioco. Solita girandola di cambi e paradossalmente la partita si fa apertissima, con occasioni sia da un lato che dall'altro. Meret è chiamato ad almeno due interventi decisivi, su Djuric e Bonazzoli, e si guagagna la pagnotta. Il Napoli allora prova ad abbassare i ritmi per gli ultimi minuti, ci riesce e arriva in scioltezza al triplice fischio.


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