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Fiorentina, i due freni al mercato che deve ancora iniziare. Uno si chiama Amrabat

di Dimitri Conti

Sembra che come minimo ci siano da attendere un paio di settimane prima di poter conoscere gli eventuali provvedimenti UEFA a carico della Juventus, che potrebbero comportare l'esclusione dei bianconeri dalla prossima Conference League (a proposito, nelle scorse ore è stato finalmente certificato il cambio di nome e tolto l'ingombrante "Europa") in favore della Fiorentina. Un tempo maledettamente lungo per chi, come i viola, deve programmare la prossima stagione e quindi il mercato, ma senza sapere se strutturare una squadra da due o da tre competizioni. Così è e altrimenti non potrebbe, nonostante ieri sera l'ad gigliato Barone abbia ribadito che non corrisponda al vero.

Osservando la rosa, sia quella attuale che quella al netto di rientri e partenze (i tre rimasti in scadenza, Venuti, Saponara e Sirigu, salutano tutti e tre) si può comprendere però come nella dirigenza viola non ci sia l'affanno di volersi muovere in eccessivo anticipo, specie se di fronte si para un'estate in cui sin dagli albori si è parlato di ristrutturazione e non rivoluzione, e di spese sugli acquisti commisurati ad uscite robuste. Leggi alla voce Amrabat, per il quale gli interessamenti non mancano ma le offerte concrete sì. E se in Spagna nessuno al momento sembra avere la disponibilità economica per soddisfare le richieste della Fiorentina, passi concreti dalla Premier ancora non arrivano, così come il Milan non è andato oltre al semplice farsi piacere il profilo del calciatore. È uno dei due grandi freni sul mercato viola, Italiano lo sa e accetta la situazione conscio di avere comunque tra le mani un gruppo che, per quanto non sia ancora vicino ad essere quello definitivo, gli consente di fatto di avere almeno due giocatori pronti per ruolo per iniziare con il lavoro pre-stagionale.


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