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Fiorentina, con le porte del Viola Park si aprono quelle per i giovani in prima squadra

di Dimitri Conti

Chiamatelo Grand Opening o meno pomposamente inaugurazione, il concetto rimane immutato: oggi (ore 17) si aprono le porte del Viola Park, viene inaugurato alla presenza di stampa, autorità e tifosi il nuovo gioiello realizzato dalla Fiorentina. Un centro sportivo all'avanguardia, già operativo ormai dall'estate scorsa (ci sono state giocate le prime amichevoli del pre-campionato) che proietta la società toscana nell'élite del calcio italiano in quanto a infrastrutture. Una giornata che vedrà scorrazzare a due passi da Firenze anche tanti volti noti, tutti pronti ad ammirare quanto è stato messo in piedi da Rocco Commisso, di cui campeggia il nome.

Al di là dell'efficienza e della modernità del Viola Park, punto sul quale comunque è giusto porre l'accento, il monito che molti indirizzano nei confronti della Fiorentina è chiaro: guai ad aver realizzato tutto questo per non sfruttarne il massimo potenziale. Guai a non farsi crescere in casa i giocatori della squadra del futuro e già qualche primo passo nella direzione giusta sembra essere stato fatto.

Se il 2004 Kayode - complice l'infortunio di Dodo - è il terzino destro titolare di una formazione che gioca in Europa, non va dimenticato che nella brutta sconfitta di San Siro aveva fatto il debutto anche il suo coetaneo del centrocampo Amatucci e che al Maradona, giusto per rimanere in ambito di esordi in ambienti non troppo impegnativi, ha bagnato la sua prima da professionista e nella Fiorentina pure un 2005, il centrale di difesa Comuzzo (nell'immagine di copertina) chiamato a stringere le maglie e far passare a tre il reparto arretrato nel finale. Italiano, che sembra aver vinto un'iniziale timidezza, sembra pronto ad indossare i panni del costruttore di ragazzi fatti in casa e destinati a farsi largo nell'ambiente.


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