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ESCLUSIVA TMW - Valcareggi: "Burgnich, addio a un pezzo di storia del calcio. Fedelissimo di mio padre"

di Lorenzo Marucci

La morte di Tarcisio Burgnich ha colpito il mondo del calcio. Simbolo della nostra Nazionale e della grande Inter, si è spento ad 82 anni. Furio Valcareggi lo ha conosciuto molto bene negli anni in cui suo padre è stato ct della Nazionale. "E' stato uno dei fedelissimi del mio babbo, con Facchetti e Albertosi - dice a Tuttomercatoweb.com - è un vero dispiacere".

Che giocatore era?
Era una persona mite ma in campo si faceva sentire, eccome. Entrava, era tosto. E' stato uno dei terzini marcatori più forti del nostro calcio. Qualche suo avversario aveva paura di lui. Era sempre taciturno ma si faceva valere. In Nazionale era titolare fisso. Ricordo che Poletti, la sua riserva, diceva scherzando: 'Non gli viene mai un raffreddore'.

Ricordi in Nazionale?
"La prima finale degli Europei nel '68 la giocò male e si scusò con mio padre che però gli disse di star tranquillo e nella ripetizione infatti non sbagliò. Ricordo anche che nella finale dei campionato del mondo nel '70 sul gol di testa di Pelè, Burgnich scivola e non riesce a saltare altrimenti il brasiliano non avrebbe segnato. Se ne va un altro pezzo di storia del calcio"


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